Andamento del campionato
Il Bologna si portò subito nelle prime posizioni, inseguito nelle prime settimane dal Torino, che aveva lasciato invariata l'ossatura dell'anno precedente; le prime inseguitrici furono la debuttante e quadrata Lucchese e la Roma; nel mese di novembre emerse poi con prepotenza la Lazio di Piola, che affiancò i petroniani (condotti dalla giovane rivelazione Biavati), ed intraprese con loro un inedito duello. Il 10 gennaio, ultima d'andata, il Bologna cadde sul campo del Milan e lasciò il platonico titolo d'inverno alla Lazio, che ottenne contro il Bari la quinta vittoria consecutiva e il primato solitario.
Con l'inizio del girone di ritorno un Bologna in progressione riuscì a sorpassare i biancocelesti, uscendo indenne dallo scontro diretto del 7 febbraio e mantenendo un'andatura regolare nelle settimane successive che le permise di mantenere la giusta distanza dalle incostanti inseguitrici, alle quali era riuscito ad aggiungersi il Milan. Il 2 maggio, quando mancavano ancora due giornate alla fine del torneo, la squadra rossoblù batté la Triestina e vinse il suo secondo scudetto consecutivo; a confermare la bontà del lavoro di Weisz, artefice di una squadra veloce, forte in difesa e abile in contropiede, giunse poche settimane dopo la netta vittoria nel prestigioso Torneo dell'Expo, a Parigi.
Nel corso del girone di ritorno erano rimaste staccate sul fondo Sampierdarenese, Alessandria e Novara. Per la salvezza della squadra ligure, come ormai di consueto, furono decisive le ultime battute del torneo: nell'ultima giornata espugnò Napoli, sorpassando in extremis il debuttante Novara, che cadde sul campo della Roma a pochi minuti dal termine. L'Alessandria, che pure ad un certo punto sembrò favorita per il rush finale, affondò nel finale, schiacciata dalle carenze tecniche indotte dalle cessioni estive e dalla sterilità offensiva cui neppure l'esperto Banchero seppe rimediare.
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