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Serie A 1939-1940



Andamento del campionato

    Il debuttante Venezia rimase al vertice fino all'ottava giornata; partì bene anche la Triestina, allenata dall'esordiente Monti, e favorita dal buon rendimento di Colaussi. A destare la maggiore curiosità nelle prime giornate, però, fu soprattutto la prima squadra di Serie A schierata secondo il sistema, il Genova. La squadra assimilò presto il modulo e si inserì nelle posizioni di testa, tra le quali si fecero strada in dicembre Bologna e Ambrosiana. Lo 0-0 nello scontro diretto premiò i petroniani, che chiusero in testa l'andata con un punto di vantaggio sui nerazzurri e sul Genova.
    L'11 febbraio i liguri annichilirono la Lazio ed affiancarono il Bologna in testa, ma il match della settimana successiva, vinto a Novara, non fu omologato per un errore tecnico dell'arbitro Scarpi. A complicare la corsa del Genova, che aveva perso Battistoni per un grave infortunio, contribuì anche la sconfitta nello scontro diretto del 25 febbraio. A rincorrere il Bologna pensò dunque l'Ambrosiana, impostata sulla difensiva dall'allenatore Cargnelli; otto vittorie consecutive garantirono la conquista del primato dei nerazzurri, che rischiarono però di complicare perdendo la penultima gara sul campo del pericolante Novara. Il 2 giugno, all'atto conclusivo, un gol di Ferraris II decise lo scontro diretto dell'Arena Civica, e i milanesi festeggiarono il quinto scudetto.
    Anche la lotta per la salvezza si risolse all'ultima giornata, e fu nuovamente decisivo il quoziente reti, che evitò la retrocessione alla rientrante Fiorentina e al deludente Napoli, condannando oltre al Modena il Liguria, snaturato dopo la bella sorpresa dell'anno precedente. Capocannoniere, per il secondo anno consecutivo, risultò il milanista Aldo Boffi, con il considerevole bottino di 24 reti.