Andamento del campionato
L'equilibrio iniziale del torneo fu spezzato il 5 dicembre 1971, quando la Juventus si impose nella stracittadina lasciandosi dietro di due punti le milanesi e la Roma. Da quel momento e sino al termine del girone d'andata la capolista perse solo in extremis a Cagliari, il 9 gennaio 1972, quando un errore del portiere Carmignani premiò gli isolani a tempo scaduto. Al Milan, diretta inseguitrice, non riuscì tuttavia l'aggancio così la Juventus fu campione d'inverno, due settimane dopo, con due lunghezze di vantaggio proprio sui rossoneri del paròn Nereo Rocco.
Il girone di ritorno iniziò male per i bianconeri: Vycpálek dovette forzatamente rinunciare per il resto della stagione al suo centravanti titolare Bettega, costretto a fermarsi per curare un principio di tubercolosi che rischiava di minarne il prosieguo di carriera, cadendo subito a Catanzaro nella partita che segnò la prima vittoria in Serie A per la squadra calabrese, la prima della regione a calcare i campi della massima categoria. La capolista venne raggiunta dal Milan e agganciata dal Cagliari di un Riva che sembrava aver ritrovato la forma migliore – i gol di Rombo di tuono alla fine del campionato saranno 21, uno in meno di quelli del capocannoniere, il nerazzurro Boninsegna –; la settimana dopo furono però i rossoneri a cedere dinanzi alla Fiorentina, sicché la corsa juventina poté ricominciare.
Ma si fece avanti un nuovo avversario, l'outsider Torino di Gustavo Giagnoni e dei giovani Sala e Pulici, che il 9 aprile agganciò i concittadini e la settimana dopo andò in testa, a quattro giornate dal termine, mentre la squadra bianconera venne raggiunta in classifica anche da quella cagliaritana. Decisiva fu la ventisettesima giornata: i granata persero a San Siro contro un Milan peraltro privo nella volata finale del suo leader Rivera – fermato da una squalifica-record causa le gravi accuse rivolte, al termine dello scontro diretto del 12 marzo contro gli isolani, all'operato del designatore arbitrale Giulio Campanati –, i sardi impattarono al Sant'Elia contro il già retrocesso Varese, mentre al Comunale di Torino una tripletta di Causio stese nel derby d'Italia i campioni uscenti dell'Inter (peraltro finalisti in Coppa dei Campioni al termine della stagione); anche se rischiò di compromettere tutto la penultima giornata con il passo falso di Firenze, il 28 maggio la Juventus batté davanti al proprio pubblico il L.R. Vicenza laureandosi, per un punto, campione d'Italia davanti al tandem rossonero-granata.
In zona UEFA la Fiorentina fu protagonista di un calo che le fruttò solo quattro punti nelle ultime sei giornate, con il conseguente sorpasso subìto a opera dell'Inter; per la fortuna dei toscani, comunque, il Milan si aggiudicò in estate la finale di Coppa Italia liberando un posto in Europa per i viola. All'ultimo turno la matricola Catanzaro non seppe approfittare delle sconfitte di Verona e Lanerossi, facendo ritorno in Serie B dopo appena un anno. La retrocessione colpì anche due lombarde, il fanalino di coda Varese e il neopromosso Mantova, con questo ultimo che vide fin qui per l'ultima volta la massima serie. Positivo, al contrario, il campionato dell'altra neopromossa Atalanta, capace di raggiungere il decimo posto.
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