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Serie A 1981-1982



Andamento del campionato

    La Juventus partì decisa inanellando sei vittorie di fila, tra cui un 6-1 al debutto al neopromosso Cesena, ma gli equilibri nel girone di andata furono presto modificati da defezioni importanti. Fiorentina e Juventus si assestarono in testa, e mantennero la vetta senza troppi patemi. Furono i toscani a concludere il girone di andata al primo posto, con un punto di vantaggio, mentre la zona salvezza annoverava illustri compagini: incontravano infatti difficoltà il Torino, un Milan troppo sterile in attacco e il Bologna — coi felsinei sorretti unicamente dalla qualità espressa dal giovane Mancini, uno dei nomi nuovi che si stavano mettendo in mostra in quest'edizione del torneo insieme allo juventino Galderisi, fantasista frettolosamente promosso da Trapattoni dal settore giovanile onde sopperire alla sventura dell'attacco piemontese.
    Nel girone di ritorno viola e bianconeri allungarono il passo sulle inseguitrici, mantenendo una marcia sostanzialmente uniforme: i torinesi riuscirono a portarsi in vetta il 14 marzo 1982 grazie a una nuova striscia di sei successi consecutivi, ma i gigliati in serie positiva li riagganciarono dopo poche giornate. In una volata finale non priva di polemiche, le due squadre si presentarono dunque al turno conclusivo alla pari, con 44 punti e due trasferte da affrontare: la Fiorentina, che recriminò per un gol annullato a Graziani, non riuscì a scardinare la retroguardia di un pericolante Cagliari ancora in lotta per la salvezza, mentre la Juventus siglò con l'irlandese Brady, alla sua ultima gara in bianconero, il rigore per battere, a un quarto d'ora dal termine, un pugnace Catanzaro.
    I bianconeri esorcizzarono così la prospettiva di uno spareggio e si aggiudicarono il loro ventesimo titolo, quello della seconda stella; di contro, a Firenze, l'epilogo del campionato portò lo storico livore anti-juventino della tifoseria viola a uno dei suoi apici.
    Anche per conoscere gli esiti di una zona retrocessione, oltremodo affollata e con il solo Como già rassegnato al declassamento, fu decisiva l'ultima giornata, con quattro squadre in bilico. I risultati furono a sorpresa fatali per due tra le compagini all'epoca più titolate nell'albo d'oro del campionato: il Bologna, sconfitto nel finale ad Ascoli Piceno, retrocesse in Serie B per la prima volta nella sua storia, accompagnato dal Milan vittorioso sì a Cesena, ma condannato dai concomitanti pareggi del Cagliari contro i gigliati e del Genoa sul campo del Napoli, quest'ultimo giunto a 5' dalla fine.
    Furono i partenopei ad aggiungersi al novero delle squadre qualificate alle coppe europee per l'anno successivo: grazie alla rinuncia degli albanesi del Flamurtari Valona, infatti, gli azzurri occuparono un terzo slot e raggiunsero in Coppa UEFA Fiorentina e Roma.