Andamento del campionato
L'inizio del campionato fu convulso, la Juventus partì molto bene, battendo per 7-0 l'Ascoli, ma cominciò bene anche l'Udinese, che vinse a Genova e una settimana dopo si ritrovò in testa, mentre partirono con il piede sbagliato il neopromosso Milan e l'Inter, ultima con un solo punto dopo le prime quattro giornate. Dopo un tentativo di fuga della Juventus, andò in testa la Roma campione uscente, mentre si accalcavano le inseguitrici. A fine novembre guidavano la classifica Juventus e Verona, la settimana dopo i bianconeri pareggiarono contro la Roma e si ritrovarono in testa a +1 davanti ad un nutrito gruppo formato da Roma, Verona, Torino, Fiorentina e Sampdoria. Fu in questo frangente che la Signora diede il via alla fuga, vincendo il titolo di campione d'inverno l'8 gennaio, con due punti di vantaggio sui granata.
Al non irresistibile inizio del girone di ritorno del Torino, la Juventus rispose allungando il passo. La Fiorentina tentò un inseguimento, ma, causa l'infortunio in febbraio (frattura di tibia e perone in uno scontro con il difensore della Sampdoria, Luca Pellegrini) del suo capitano Giancarlo Antognoni non fu più in grado di esprimere gli stessi livelli di gioco fino allora dimostrati; l'attenzione si focalizzò quindi sulla Roma, che il 18 marzo approfittò dello stop della capolista a Verona per portarsi a due punti di distacco (la settimana dopo diventarono tre). Il 15 aprile, lo scontro diretto dell'Olimpico terminò però con uno 0-0 che trasformò le ultime quattro partite in incontri agevoli per la Juventus: il 6 maggio, pareggiando 1-1 contro l'Avellino, i bianconeri si laurearono Campioni d'Italia per la ventunesima volta, con un turno d'anticipo, con quattro lunghezze di vantaggio sui romani. Platini, segnando 20 reti, si laureò capocannoniere per il secondo anno consecutivo, seguito da Zico con 19 gol.
L'ultima giornata si rivelò decisiva per stabilire l'ultimo posto in chiave retrocessione: pareggiando con il Pisa già retrocesso la settimana precedente, la Lazio condannò alla B il Genoa che battendo la Juventus all'ultima giornata concluse il campionato con gli stessi punti dei biancocelesti ma retrocesse in virtù dei peggiori risultati ottenuti negli scontri diretti. Rimase costantemente ultimo il Catania, che nel corso delle 30 giornate giornate riuscì a vincere solo contro il Pisa alla quinta giornata e fece ritorno tra i cadetti dopo appena un anno. Fu poco vivace invece la lotta per l'Europa: da diverse stagioni infatti le scarse prestazioni internazionali dei club italiani avevano ridotto a soli due posti il lotto delle rappresentanti dello stivale in Coppa UEFA, confondendo la corsa al titolo con quella per l'ingresso nella terza manifestazione continentale. Qualificatasi la Fiorentina, fu solo il successo della Roma in Coppa Italia a sancire il ripescaggio in zona UEFA dell'Inter.
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