Andamento del campionato
Fu l'anno del Napoli, che riuscì a dominare buona parte del campionato fino a vincerlo grazie all'apporto fondamentale dell'allenatore Ottavio Bianchi, alla classe dell'argentino Diego Armando Maradona, da molti considerato tra i maggiori fuoriclasse di sempre, e al contributo di giocatori come Bruscolotti, Bagni e il ritrovato Giordano.
Il campionato prese il via il 14 settembre 1986 con la sorprendente affermazione della matricola Empoli (che la settimana dopo si ritrovò in testa con la Juventus) sull'Inter; inizialmente i partenopei si limitarono a inseguire i bianconeri, che tentarono la fuga; poi, il 9 novembre, nello scontro diretto giocato a Torino e con le due squadre appaiate in testa, gli azzurri s'imposero per 3-1. Il Napoli balzò così in testa alla classifica e mantenne il primo posto fino al termine del girone d'andata, resistendo anche al blitz dell'Inter che agganciò temporaneamente i partenopei al quattordicesimo turno, per poi sciupare tutto perdendo a Verona l'11 gennaio 1987. Nelle retrovie il Como si ritrovò in zona UEFA, mentre l'Udinese recuperò tutto lo svantaggio iniziale chiudendo il girone d'andata alla distanza di sei punti dal tredicesimo posto; entrambe, con esiti alterni, non seppero tuttavia gestire le rispettive situazioni nella tornata conclusiva.
Il Napoli iniziò positivamente il girone di ritorno, vincendo quattro gare di fila e staccando il gruppo delle inseguitrici, che comprendeva ora anche Roma e Milan. All'inizio di aprile i partenopei incapparono però in una serie negativa che permise all'Inter di avvicinarsi: i punti di distanza tra napoletani e milanesi rimasero due fino alle ultime giornate. L'Inter cercò l'aggancio, ma il 3 maggio cadde ad Ascoli Piceno, sicché al Napoli bastò un pareggio per ipotecare lo scudetto, che arrivò sette giorni dopo al San Paolo, dopo l'1-1 contro la Fiorentina, nella partita in cui Roberto Baggio segnò per i viola il suo primo gol in Serie A: Maradona, già Campione del Mondo con l'Argentina, diventò un'icona vincente e un idolo per la città. Nei 90' conclusivi la Juventus soffiò all'Inter il secondo posto, mentre capocannoniere fu il milanista Pietro Paolo Virdis, definitivamente esploso alla tardiva età di trent'anni. Fu questa l'ultima stagione da giocatore di Michel Platini, trascinatore dei bianconeri nel precedente lustro; per quanto ponderata nei mesi precedenti, risultò comunque inattesa la notizia del suo ritiro dal calcio giocato a soli trentadue anni, annunciata dal francese al termine dell'ultima partita di campionato.
In zona UEFA la corsa della Roma si fermò coi primi caldi primaverili: battuta dapprima a San Siro e poi a domicilio dalla Sampdoria di Vialli, dilapidò il vantaggio che a un certo punto le aveva consegnato la piazza d'onore della graduatoria. Furono proprio i liguri ad agganciare in extremis il Milan al quinto posto, l'ultimo utile per accedere alle coppe europee. I rossoneri, in svantaggio sui blucerchiati sia per differenza reti che nello scontro diretto, giovarono della modifica al regolamento che proprio in questa stagione aveva reintrodotto gli spareggi per assegnare i piazzamenti rilevanti del torneo: fu così un gol di Massaro allo scadere dei tempi supplementari, il 23 maggio sul neutro del Comunale di Torino, a premiare i meneghini riportandoli sul palcoscenico continentale a discapito dei genovesi. Assieme ai milanesi e ai succitati nerazzurri e bianconeri, raggiunse l'Europa anche il redivivo Verona di Osvaldo Bagnoli, quarto classificato.
In coda non riuscì a evitare la retrocessione l'Udinese, che cadde nel finale. Vincendo a Como si salvò invece all'ultima giornata l'Empoli, che riuscì nell'obiettivo pur a fonte di uno spento attacco rimasto fermo a sole 13 reti, condannando al declassamento le lombarde Atalanta e Brescia battute, rispettivamente, sui campi di Fiorentina e Juventus; per i bergamaschi ci fu tuttavia un'inaspettata qualificazione in Coppa delle Coppe in quanto finalisti di Coppa Italia, vinta anch'essa dal Napoli scudettato e pertanto già qualificato in Coppa dei Campioni: gli orobici diventeranno così non solo l'unica società italiana di Serie B che abbia mai preso parte alle competizioni dell'UEFA, ma grazie a un brillante cammino stabiliranno il record di miglior squadra cadetta di tutto il continente mai apparsa nelle manifestazioni confederali. Da segnalare infine i buoni campionati disputati da Avellino e Como, con i lariani tuttavia in fase calante nel girone di ritorno, nonché la bella rimonta dell'Ascoli in zona salvezza.
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