Andamento del campionato
Il campionato iniziò il 27 agosto 1989, per lasciare spazio alla conclusione all'atteso Mondiale casalingo. La Juventus, assieme alla Roma, all'Inter e al Napoli, fu protagonista di una bagarre in vetta alla classifica che arrivò a una svolta il 17 settembre: grazie ad una grande prestazione del rientrante Maradona, il Napoli sconfisse in rimonta la Fiorentina e assunse il comando solitario della classifica. Ottenendo risultati positivi negli scontri diretti (tra cui il 2-0 inflitto all'Inter, 1-1 in casa della Roma e un secco 3-0 contro i rossoneri), i partenopei si laurearono campioni d'inverno con un turno di anticipo, il 17 dicembre. La giornata successiva si sfiorò nuovamente il dramma nel match tra Roma e Bologna: il difensore giallorosso Lionello Manfredonia fu colpito da un arresto cardiaco (la diagnosi fu di infarto al miocardio) durante la gara e, prontamente soccorso, si salvò venendo costretto ad abbandonare l'attività agonistica.
Con l'inizio del girone di ritorno il Napoli accusò un lieve calo di rendimento permettendo un recupero da parte delle milanesi. In particolare il Milan, con una serie di risultati utili conseguiti nel periodo invernale, si accreditò come principale inseguitore dei partenopei, arrivando ad agganciarli grazie al 3-0 ottenuto nello scontro diretto casalingo dell'11 febbraio per poi piazzare il sorpasso due giornate dopo, approfittando del rovescio del Napoli contro l'Inter.
I rossoneri mantennero la guida del campionato fino all'8 aprile, quando si verificarono due episodi controversi che permisero l'aggancio da parte dei napoletani: mentre il Milan pareggiò a Bologna in un match su cui pesò un gol dei rossoblu, non visto dall'arbitro, il Napoli a Bergamo vinse a tavolino a causa del ferimento di Alemão da una monetina scagliata dagli spalti. Sette giorni dopo i rossoneri caddero in rimonta contro un pericolante Verona, nel corso del quale furono comminate tre espulsioni (tra cui van Basten) ai danni dei milanisti: vincendo per 4-2 a Bologna il Napoli prese definitivamente il comando della classifica e, il 29 aprile, si assicurarono definitivamente il loro secondo titolo nazionale grazie a un gol segnato dallo stopper Baroni in apertura del match casalingo contro la Lazio.
Sul fondo della classifica fece sensazione la caduta del Verona a cinque anni dalla vittoria del titolo nazionale: dopo aver passato gran parte del torneo tra l'ultima e la penultima posizione, gli scaligeri inanellarono una serie di risultati utili consecutivi che li riportarono in corsa per la salvezza, arrendendosi infine nello scontro diretto dell'ultima giornata con il Cesena. Ad accompagnare i veneti nella discesa in seconda divisione furono le neopromosse Udinese e Cremonese, assieme a un Ascoli già tagliato fuori con un turno di anticipo. In maggio, i successi del Milan e della Sampdoria nelle coppe europee allargarono una zona UEFA già ampliata dal successo della Juventus in Coppa Italia: tali eventi regalarono all'Atalanta e al Bologna l'accesso alla terza competizione europea e permisero alla Serie A di stabilire il record europeo di otto squadre qualificate a una competizione confederale, tre delle quali erano le detentrici delle rispettive manifestazioni.
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