Andamento del campionato
Il torneo precedente il campionato del mondo 1994 iniziò il 29 agosto 1993. Furono la Juventus di Giovanni Trapattoni e il Parma di Nevio Scala, accompagnate dalla ritrovata Sampdoria di Sven-Göran Eriksson, a cercare di dare filo da torcere al Milan di Fabio Capello. Anche l'Inter, agli inizi cercò di tenere il passo dei cugini.
Torinesi e liguri ci provarono il 31 ottobre, quando i rossoneri caddero a Genova sotto i colpi della squadra doriana, che volò in testa con i bianconeri; la coppia durò però una sola settimana, dato che la giornata successiva la sconfitta interna dei blucerchiati contro il Cagliari e lo scivolone dei bianconeri a Parma lanciarono gli emiliani e il Milan, vincitore del derby meneghino, che avanzarono a braccetto. Dopo il 28 novembre, giorno dello scontro diretto al Tardini finito a reti inviolate, la classifica vide i rossoneri prendere lentamente il largo. Quando, il 19 dicembre, i ducali furono battuti in casa dal Napoli iniziò per gli uomini di Scala una crisi di risultati dei quali la squadra di Capello approfittò, nonostante questa non potesse vantare un attacco prolifico come quello degli anni precedenti; la forza dei rossoneri fu una solida difesa, che subì soltanto 15 reti: una retroguardia che permise al portiere Rossi di stabilire, il 27 febbraio 1994, l'allora primato d'imbattibilità nella storia della Serie A a girone unico, superando Zoff (903') e portando il minutaggio a 929'; un primato che resisterà per i successivi ventidue anni.
Il campionato praticamente si chiuse nella settimana tra il 6 e il 13 marzo, quando il Milan sconfisse le inseguitrici Juventus e Sampdoria, portandosi a +8 sui blucerchiati, secondi. Il titolo arrivò, matematicamente, a due giornate dalla fine, il 17 aprile, grazie al pareggio interno contro l'Udinese. Per i rossoneri fu il quattordicesimo titolo, il terzo consecutivo. Secondo titolo di capocannoniere invece per il laziale Signori, con 23 gol. In zona UEFA il Napoli riuscì a fronteggiare la concorrenza di Foggia, Roma e Torino.
In coda si assistette alla lenta discesa di un'Inter che, pur a fronte del vittorioso cammino in Coppa UEFA, inversamente in campionato smentì clamorosamente i pronostici estivi chiudendo la graduatoria al tredicesimo posto, suo peggior piazzamento nella storia del girone unico: a tre giornate dal termine i nerazzurri, dopo la pesante sconfitta rimediata a Marassi contro la Sampdoria, si ritrovarono impantanati in piena zona retrocessione, evitando alla fine la Serie B per un punto, e solo dopo l'anticipo dell'ultimo turno tra Parma e Piacenza finito a reti inviolate.
Proprio i piacentini recrimineranno, tra l'altro, per il dubbio annullamento di alcune reti nelle ultime due partite di campionato contro juventini e parmensi, conclusesi entrambe a reti bianche. La lotta tra le due matricole emiliane del campionato, Piacenza e Reggiana, finì tra le polemiche, con i biancorossi costretti a giocare in anticipo l'ultima gara contro i ducali a causa dell'impegno di questi ultimi nella finale di Coppa delle Coppe, e i granata che ottennero la salvezza due giorni dopo grazie a una discussa vittoria 1-0 sul campo di San Siro, contro un Milan rimpinguato di riserve e a sua volta già con la testa alla finale di Champions League. Oltre al Piacenza, scesero tra i cadetti anche l'Udinese, l'Atalanta e il Lecce.
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