Andamento del campionato
Tra le favorite della vigilia (la Juventus, le milanesi, le romane con Parma e Fiorentina nel ruolo di possibili outsider) fu la Roma a partire meglio, rimanendo in vetta a punteggio pieno dopo tre gare. La giornata successiva, perdendo contro un'Inter in difficoltà (dopo la sconfitta con la Reggina della prima giornata, l'allenatore Marcello Lippi fu esonerato favorendo l'avvento di Marco Tardelli alla guida tecnica), i giallorossi cedettero il primato a Udinese e Atalanta coi primi che rimasero addirittura in vetta da soli dopo una settimana. Frattanto i giallorossi, guidati dalle reti di Batistuta, avevano ripreso la marcia conquistando definitivamente la vetta il 12 novembre. Inseguiti dall'Atalanta, i capitolini tennero un ritmo che permise loro di arrivare alla sosta natalizia con sei punti di vantaggio sulla Juventus, che proprio in occasione dello scontro diretto coi giallorossi del 22 dicembre (terminato 0-0) assunsero definitivamente il ruolo di principale antagonista della capolista. Malgrado qualche battuta d'arresto nel mese di gennaio, i giallorossi mantennero a distanza la Juventus concludendo il girone di andata con sei punti di vantaggio sui bianconeri e sui campioni uscenti della Lazio, propostisi come candidati al titolo dopo un avvio difficile che, ad un certo punto, aveva favorito l'avvicendamento in panchina di Eriksson con Zoff.
Nella prima parte del girone di ritorno i giallorossi confermarono il proprio ruolino di marcia mantenendo vantaggi rassicuranti sulle inseguitrici: una svolta sembrò esserci quando, il 1º aprile, la Roma andò a +9 sulla Juventus e +12 sulla Lazio lasciando credere che il campionato si fosse chiuso in anticipo. Tuttavia, nelle successive due gare, i giallorossi accusarono una flessione crollando in casa della Fiorentina e pareggiando a fatica in casa contro il Perugia: le due rivali ne approfittarono recuperando parte del distacco, ma furono tenute a distanza dalla Roma grazie ai pareggi negli scontri diretti. Decisivo si rivelò, per lo scontro diretto di Torino del 6 maggio, il cambio di regolamenti sugli extracomunitari: benché sotto di due gol per gran parte della gara, la Roma riuscì a rimontare negli ultimi dieci minuti grazie al giapponese Hidetoshi Nakata, che segnò il primo gol e propiziò il pareggio, messo a segno da Vincenzo Montella sulla ribattuta di un suo tiro. Dopo tre settimane, i pareggi incrociati delle romane contro le milanesi portarono i giallorossi ad un passo dal titolo lasciando la sola Juventus come antagonista della capolista. Dopo il pareggio contro un Napoli in lotta per non retrocedere, il 17 giugno la Roma poté festeggiare il terzo scudetto battendo all'Olimpico un Parma privo di obiettivi da raggiungere.
In coda, assieme al Bari condannato con diverse gare di anticipo, l'ultima giornata vide un'accesa bagarre tra diverse squadre: grazie alla classifica avulsa favorevole e ad una doppietta di Vasari il Lecce sconfisse la Lazio in rimonta ottenendo la salvezza. Uscirono declassati anche il Napoli, cui non bastò un girone di ritorno positivo per rimediare ad un pessimo avvio e il Vicenza. L'ultima squadra a retrocedere fu la Reggina: costretti allo spareggio contro il Verona, i calabresi furono traditi della regola dei gol fuori casa, con la rete decisiva segnata da Cossato a nove minuti dal termine.
|