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Serie A 2003-2004



Andamento del campionato

    Le prime settimane furono segnate da una corsa a tre, con Roma e Milan in primis a tentare di scucire lo scudetto dalle maglie bianconere. Se da una parte Milano e Roma conobbero soddisfazioni, dall'altra patirono sofferenze: un avvio complicato precluse ruoli di protagonista a Inter e Lazio, con i nerazzurri costretti anche al cambio di allenatore. Proprio le due formazioni, tuttavia, costarono punti alla Juventus tra novembre e dicembre. Della sbandata torinese approfittò il Milan, il cui impegno in Coppa Intercontinentale (con il conseguente rinvio di una partita) favorì i giallorossi: in testa il 14 dicembre, la settimana seguente fecero registrare un margine di 6 punti sulla coppia inseguitrice. Alla ripresa, nel mese di gennaio, i capitolini fallirono lo sprint: caddero nello scontro diretto con il Milan, che dal canto suo inanellò una serie positiva tanto da vantare 5 lunghezze sui rivali alla 19ª giornata.
    Da quel momento partì una corsa in solitaria, con 6 vittorie nelle 7 uscite seguenti: tra queste i successi contro Inter e Juventus, per un distacco parso incolmabile già a marzo. La Roma, che si ritrovò persino a -10 dopo il rinvio della stracittadina, non fu infatti capace di colmare il divario con le vittorie. Il 2 maggio, la squadra di Ancelotti vinse il 17º Scudetto grazie ai 3 punti (furono 82 a fine torneo, primato dei campionati con 18 squadre) dello scontro diretto. Mentre la Roma fu certa del secondo posto, l'interesse dei tifosi si spostò alla lotta per le coppe europee e per la salvezza, che finirono tra l'altro per incrociarsi: con un'Ancona già condannata, il Lecce fece sua la permanenza battendo, una dietro l'altra, Juventus e Inter. I bianconeri, nonostante un ambiente distratto dall'imminente addio di Lippi, non si lasciarono sfuggire la terza piazza. All'Inter rimase così l'obiettivo del quarto posto, contesole da Parma e Lazio: nel penultimo turno sconfisse i ducali, senza raggiungere ancora la matematica certezza, complice anche la vittoria dei biancocelesti in Coppa Italia. Questi sfidarono, nell'ultima gara, un Modena in lotta per la salvezza con analoga posta in palio per Empoli-Inter. I nerazzurri salvarono la stagione con una vittoria, costata ai toscani la retrocessione in B: scesero anche gli emiliani (sconfitti 2-0) mentre il Parma, pur battendo l'Udinese, dovette accontentarsi della seconda competizione continentale (in compagnia degli stessi friulani e romani). L'ingresso nelle coppe fu mancato dalla neopromossa Sampdoria, autrice di un buon torneo: il Chievo si confermò una solida realtà, mentre il Brescia salutò Roberto Baggio la cui carriera giunse ai titoli di coda dopo 17 stagioni nel massimo campionato.
    L'ultimo verdetto, quello della 4ª retrocessione, venne stabilito in giugno quando il Perugia cedette alla Fiorentina (6ª in B) nello spareggio interdivisionale. A movimentare l'estate concorse però uno scandalo relativo alle scommesse, il cui epilogo giunse prima del campionato successivo, già a 20 squadre per le conseguenze del caso Catania.