Andamento del campionato
Dopo le prime giornate del campionato tra le «tre grandi» (Inter, Milan e Juventus) i rosso-neri perdono progressivamente il contatto dalla vetta: le sconfitte con Lazio, Sampdoria e Roma allontanano il Milan dalla vetta, occupata stabilmente da Napoli e Juventus, con l'Inter alle loro spalle. Alla settima giornata, approfittando del primo passaggio a vuoto dei campioni d'Italia (un pareggio contro l'Atalanta), i partenopei scattano al comando in solitaria, restando da soli a punteggio pieno. I mesi di ottobre e novembre vedono il Napoli ancora imbattuto confermare il suo primato; all'inseguimento degli azzurri ci sono l'Inter, la Juventus, la Lazio e la Roma, mentre il Milan di Vincenzo Montella (uscito sconfitto in tutti gli scontri diretti con le prime cinque) è sempre più attardato rispetto alle posizioni di vertice. In coda, si fa subito difficile la situazione del neopromosso Benevento, che stabilisce il record negativo di 14 sconfitte consecutive da inizio campionato. Nel mese di dicembre si verifica un doppio avvicendamento in testa alla classifica: il Napoli esce battuto per 1-0 nello scontro diretto in casa contro la Juventus, e viene superato dall'Inter, la quale è a sua volta sorpassata dai partenopei e dalla Juventus dopo due settimane a seguito della prima sconfitta stagionale con l'Udinese. In fondo alla graduatoria, intanto, il Benevento trova il suo primo storico punto in Serie A pareggiando per 2-2 grazie al gol a tempo scaduto del portiere dei sanniti Alberto Brignoli contro il Milan (guidato nel frattempo da Gennaro Gattuso dopo l'esonero di Montella). Al giro di boa del campionato, è il Napoli a guidare la classifica con un punto di vantaggio sulla Juventus, mentre l'Inter sembra perdere terreno rispetto alla vetta.
All'inizio del girone di ritorno si conferma il quadro delineatosi sul finire dell'anno: il discorso scudetto sembra restringersi a Napoli e Juventus, con gli azzurri a comandare la classifica e i bianconeri costretti a seguire, mentre per i restanti posti Champions a darsi battaglia sono Inter, Roma e Lazio, protagoniste di prestazioni altalenanti. In coda, al di là del Benevento sempre più staccato sul fondo della classifica (ma capace di trovare le prime sospirate vittorie in campionato con Chievo e Sampdoria), si registra come al solito grande lotta, con 7 squadre racchiuse in 6 punti. Il mese di febbraio non offre grandi stravolgimenti; da registrare soprattutto il piccolo allungo del Napoli, che approfitta del rinvio di Juventus-Atalanta per portarsi a +4, e la risalita del Milan, che con Gattuso sembra ritrovare gioco e risultati, accorciando il distacco dalla zona Champions. In difficoltà Sassuolo e Crotone, che vedono ridursi in maniera preoccupante il margine dalla zona retrocessione (occupata da SPAL, Verona e Benevento). La 27. giornata è funestata dalla prematura scomparsa di Davide Astori, capitano della Fiorentina, a poche ore dalla partita in programma contro l'Udinese: la Lega dispone il rinvio a data da destinarsi delle sette partite, tra cui il derby di Milano, in programma nella giornata (le altre tre erano state giocate negli anticipi del sabato). Il turno successivo fa registrare il sorpasso in vetta: il Napoli pareggia con l'Inter e, complice anche la sconfitta interna con la Roma della settimana precedente, si vede superare dalla Juventus. Tre giorni dopo, i bianconeri vincono il recupero con l'Atalanta e allungano a +4. Questo è anche il distacco con cui le due squadre si presentano allo scontro diretto della 34. giornata, nonostante alcuni tentativi di allungo da parte della Juventus: a Torino sono gli azzurri a imporsi per 1-0, accorciando il distacco a –1. Dopo lo stesso turno, il Benevento è la prima squadra a retrocedere matematicamente in Serie B. Tuttavia, già nella giornata successiva, la Juventus si riporta a +4, battendo in maniera rocambolesca l'Inter nel derby d'Italia a San Siro e approfittando della concomitante sconfitta del Napoli sul campo della Fiorentina. Il nome della seconda retrocessa si conosce alla 36. giornata, quando il Verona perde 4-1 con il Milan e si unisce ai sanniti nel ritorno in cadetteria.
Il quadro risulta maggiormente dettagliato al 37. turno, quando la sconfitta dell'Inter con il Sassuolo regala alla Roma l'aritmetico ingresso in Champions League. Nel pomeriggio della domenica, il Milan accede all'Europa League grazie al pareggio con l'Atalanta diretta concorrente; il doppio posticipo serale sentenzia la vittoria dello scudetto da parte della Juventus, che pareggiando con i capitolini coglie uno storico settimo tricolore di fila, e il tramonto delle speranze per la Sampdoria, che battuta dal Napoli abbandona la possibilità di qualificarsi alle manifestazioni continentali. Rimangono invece aperti gli scenari del quarto posto e dell'ultima retrocessione, a causa del pareggio tra Crotone e Lazio: i biancocelesti aumentano a 3 lunghezze il proprio vantaggio sull'Inter con lo scontro diretto in programma all'ultima giornata, mentre per i pitagorici resta aperta la via della seconda salvezza consecutiva. La discesa dei calabresi è soltanto rinviata, poiché la sconfitta con il Napoli (che stabilisce il proprio record di punti in un singolo campionato, nonché il primato di punti per una seconda classificata) li condanna alla B, dopo due stagioni in massima serie. La permanenza è invece raggiunta in extremis da Udinese, Chievo, SPAL e Cagliari. La contesa per l'ultimo posto disponibile in Champions si risolve a favore dell'Inter che, battendo nell'ultima giornata la Lazio per 3-2, la aggancia in classifica, superandola per i risultati degli scontri diretti e tornando in Champions League dopo sei anni di assenza. La squadra biancoceleste accede invece alla fase a gironi di Europa League, insieme al Milan; a fine stagione, i rossoneri saranno prima esclusi dalla UEFA per la violazione delle norme del fair play finanziario e poi riammessi dal TAS. La graduatoria dei marcatori è vinta in coabitazione da un laziale e un interista: Immobile e Icardi segnano infatti 29 gol ciascuno. Per entrambi si tratta della seconda affermazione in questa classifica: l'argentino si era aggiudicato tale riconoscimento anche 3 anni addietro, sempre ex-aequo con un altro giocatore (in quel caso Toni del Verona, con 22 centri a testa), mentre Immobile aveva già vinto la classifica marcatori 4 anni prima.
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