Andamento del campionato
Quella che diverrà l'ultima edizione dei campionati regionali disputata dalle grandi squadre, riservò quelle sorprese che non si erano verificate negli anni precedenti. La notizia clamorosa arrivò dal Piemonte dove la Juventus, finalista nel 1920, fu malamente eliminata vincendo soltanto quattro delle dieci gare disputate. Sempre nei territori sabaudi, anche gli ex-campioni del Casale andarono incontro ad una triste sorte. E pure nelle altre Regioni non mancarono esiti insoliti per i lunghi e stancanti tornei, con grandi nomi come il Genoa e il Milan ridotti a qualificarsi sul filo del rasoio.
Il campionato nazionale, spezzettato in quattro gironcini dato lo scarso tempo rimasto, non lesinò esiti clamorosi. Saltò all'occhio il pessimo comportamento delle tre milanesi, evidentemente spossate dall'interminabile percorso che avevano dovuto precedentemente affrontare (l'Inter, di fatto, diede forfait in tre delle sei partite del girone finale, dopo la sconfitta a tavolino per non aver accettato la ripetizione della sfida interna con la Pro Vercelli).
Le finali si disputarono oramai in piena estate a luglio. La Pro Vercelli accedette alla finalissima contro il sorprendente e dinamico Pisa (campione centro-sud) che si giocò il 24 luglio 1921. La Pro Vercelli vinse per 2-1 ma il Pisa protestò sia per la scelta di Torino (molto più vicina a Vercelli che a Pisa) come "campo neutro", sia per l'arbitraggio (ritenuto dai pisani di parte e favorevole alla Pro Vercelli, a causa della mancata espulsione di Rampini, del gol vercellese in off-side e per l'espulsione di un giocatore del Pisa per proteste), e chiese la ripetizione della finalissima, ma la federazione respinse tale reclamo e il titolo di "Campioni d'Italia" andò alla Pro Vercelli.
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