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Serie B 1942-1943



Andamento del campionato

    Le lotte per promozione e salvezza che caratterizzarono l'ultimo campionato cadetto disputato durante la seconda guerra mondiale si risolsero all'ultima giornata, e furono condizionate dalla defezione, avvenuta a poche gare dal termine, della Palermo-Juventina, esclusa dopo un travagliato girone di ritorno per le difficoltà delle altre squadre nel raggiungere il campo siciliano in tempo di guerra (all'Alessandria bloccata a Roma, il 13 dicembre era stata data partita persa). Lo Spezia, che fino a quel momento si era imposto al vertice, si ritrovò sottratti quattro punti e lasciò così il campo libero a Modena, Brescia e Napoli, protagoniste di una lotta a tre che si risolse con gli scontri diretti delle ultime tre giornate. Furono dunque premiati i modenesi, che continuavano ad alternare retrocessioni a promozioni, e i bresciani.
    L'esclusione della Palermo-Juventina alterò gli equilibri anche sul fondo; l'Udinese perse tre punti, rilanciando le possibilità dell'Alessandria di Baloncieri e della debuttante MATER di Bernardini. Perdendo a Siena lo scontro diretto dell'ultima giornata contro i locali, i friulani si aggiunsero al Savona e al Novara, crollato dalla A alla C nel giro di due anni.
    La Serie B 1943-1944, che avrebbe dovuto accogliere anche le retrocesse Bari e Liguria oltre alle neopromosse Pro Gorizia, Salernitana, Varese e Verona, non ebbe comunque mai luogo a causa della sospensione dei campionati; alla ripresa, accantonato momentaneamente il girone unico, Brescia e Modena furono ammesse alla massima divisione, mentre le altre squadre, una volta annullati i verdetti di retrocessione, furono scisse tra quelle provenienti dal Nord, aggregate a quelle di Serie C, e quelle del Sud, destinate alla massima divisione. Dalla riforma post-bellica rimasero escluse il Pisa, che scelse deliberatamente di ripartire dalla terza serie, e la MATER, che si ritirò per difficoltà economiche-organizzative .