Andamento del campionato
Il Messina, dopo una fulminea partenza sulla quale l'allenatore Hiden aveva ostentato prudenza lasciò spazio alla più solida avanzata del Verona, che nelle prime sette gare seppe mantenere la propria porta inviolata. Sconfitti i gialloblù nello scontro diretto, l'Alessandria s'insediò nelle posizioni di vertice; in quello stesso frangente due crisi di risultati estromisero dalla lotta per la promozione Monza e Cagliari, che sollevarono dall'incarico i rispettivi allenatori. Calava il suo ritmo anche il Messina, che nel girone di ritorno, in piena crisi, arrivò ad affidare per un periodo la panchina al venticinquenne mediano Colomban. Emersero invece il Venezia, neopromossa, ed il Catania.
Nel girone di ritorno nessuna squadra seppe andare in fuga, e si delineò un campionato «sottomedia». Il Verona era considerato avere «mezzi inferiori tanto al Catania quanto all'Alessandria per qualità», mentre i rossazzurri davano ai critici la sensazione che se non fossero stati i grigi ad aver «fatto tutto il possibile per spianargli la strada, il campionato sarebbe finito per loro da un pezzo». I piemontesi, dal canto loro, soffrivano di una certa incostanza. Il terzetto procedette dunque con lentezza, ed assisté al ritorno del Brescia. Le quattro squadre giunsero all'ultima giornata in un gruppo tanto compatto che, terminati i primi tempi, risultavano tutte prime a pari merito. Al Verona bastò poi un pareggio per conquistare la promozione nel massimo campionato dopo ventott'anni, la prima nella Serie A a girone unico. Alessandria e Brescia approfittarono invece dell'inopinata caduta del Catania nei minuti finali della gara contro un Modena in inferiorità numerica e già salvo per scavalcarlo e chiudere in seconda posizione. La società rossazzurra arrivò a svolgere «un'inchiesta» sul comportamento dei calciatori nel corso della partita ed inflisse loro una multa di 100 000 lire.
Lo spareggio tra le seconde si disputò allo Stadio di San Siro il 23 giugno 1957; l'Alessandria vinse ai supplementari meritatamente. L'Alessandria s'impose sviluppando «un gioco sfuggente, fatto di pause, di accorti vuoti, di manovre ritardatrici».
In zona salvezza fu premiata la rimonta che la debuttante Sambenedettese avviò nel finale di campionato. Un'altra risalita fu tentata della Pro Patria e, pur creando nel finale alcune angosce ad un Taranto in difficoltà, non condusse a risultati concreti: i bustocchi, alla loro seconda retrocessione consecutiva, fecero ritorno in Serie C dopo sedici anni in compagnia del Legnano, che a sua volta mancava dalla terza divisione da prima dell'interruzione bellica. Le due squadre lombarde retrocedevano assieme, a pochi anni dalla rinuncia alla fusione nell'Olonia.
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