Andamento del campionato
La partenza non positiva delle grandi sorprese in vetta inizialmente, il 1º ottobre, il neopromosso Siena e, successivamente, il Cosenza, che guidò la classifica fino al 3 dicembre, giorno dell'exploit del Chievo di Luigi Delneri: i veneti, che già avevano battuto il Torino il 12 novembre relegandolo in zona-retrocessione, vinsero in Calabria e guadagnarono il comando, arrivando a chiudere in vetta il girone d'andata; a inseguire, nel giro di pochi punti, Piacenza, Ternana, Venezia, Cosenza, Cagliari e il ritrovato Torino alla cui guida c'era dalla 9 giornata Giancarlo Camolese, tutte racchiuse nell'arco di pochissimi punti. A metà classifica la spenta Sampdoria, in ritardo Genoa ed Empoli.
Il girone di ritorno iniziò sotto il segno della marcia del Chievo, la banda Delneri: i gialloblù rimasero in vetta fino al 1º aprile, quando cedettero il primato a un Venezia in crescita. La rimonta del Torino (40 punti in 17 giornate) permise ai granata di recuperare il deficit iniziale, mentre accennò a un tentativo di rimonta la Sampdoria che, pur aggiudicandosi quasi tutti gli scontri diretti (2-0 al Torino, 4-1 al Venezia), non riuscì a inserirsi in modo concreto così come aveva saputo fare un determinato Piacenza. I cali di rendimento di Cosenza, Ternana ed Ancona e la crisi del Cagliari permisero la fuga del quartetto di testa e le scalate della matricola Crotone e di un ritrovato Empoli. Furono il Piacenza e il Torino ad agguantare per primi la promozione con due giornate d'anticipo; la settimana successiva festeggiarono il ChievoVerona, per la prima volta in Serie A, e il Venezia. Il Torino di Giancarlo Camolese vinse il Campionato coronando una rimonta impressionante che portò la squadra granata dal quart'ultimo al primo posto finale.
Fu meno vivace la lotta per evitare la retrocessione: le squadre neopromosse (tra queste anche la matricola Cittadella) si salvarono con diverse giornate d'anticipo, e caddero presto in Serie C1 un deludente Pescara e un Ravenna in crisi finanziaria e destinato al fallimento, oltre al Monza e al Treviso.
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