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Serie B 2002-2003



Andamento del campionato

    A sconvolgere l'esito del campionato di B 2002-03 (iniziato dal 3º turno, per il rinvio dei primi due) fu lo scoppio del Caso Catania: la società etnea, tramite il presidente Gaucci, richiese la vittoria a tavolino dell'incontro col Siena (disputato alla 30ª giornata e finito 1-1) per la presenza in campo, con la maglia bianconera, di Luigi Martinelli. La settimana precedente il giocatore era sceso in campo nel Campionato Primavera nonostante una squalifica ricevuta in precedenza: il Catania sosteneva l'irregolarità della sua posizione non avendo, di fatto, mai scontato tale squalifica. Il ricorso fu accolto dalla CAF, che mutò il risultato in un 2-0 a tavolino: un ulteriore ricorso, presentato da altre società di B, alla Corte Federale (organo, all'epoca, distinto dalla Corte d'Appello Federale) portò tuttavia all'annullamento della sentenza.
    Riguardo alla classifica finale, il risultato non pregiudicava la storica promozione dei senesi in A: i rosazzurri, dal canto loro, persero invece due punti utili per la salvezza. Il Venezia e il Napoli avrebbero dovuto, quindi, disputare uno spareggio per stabilire la quarta retrocessione in C1. Il Catania si rivolse allora al TAR di Palermo, chiedendo il ripristino della sentenza originaria: il 1º luglio 2003, fu emesso un verdetto definitivo che mutava l'1-1 del campo nel 2-0 a tavolino.
    Analoghi motivi portarono, però, all'accusa del Catania: il Venezia mosse protesta in merito alla presenza in campo di Vito Grieco, anch'egli squalificato ma sceso in campo con la squadra Primavera, nella gara Catania-Venezia (giocata il 17 maggio 2003, e finita 2-0). L'assegnazione della vittoria a tavolino ai lagunari evitò loro lo spareggio, mentre il Catania subì la retrocessione; il successivo ricorso fatto pervenire alla giustizia ordinaria (comprendente organi come il Consiglio di Stato), motivato peraltro dal fatto che il reclamo del Venezia fu presentato oltre i termini ultimi, e una regolamentazione della squalifica non esplicitata portarono la Federazione ad avvalersi, in estate, del cosiddetto d.l. "salvacalcio": le retrocessioni in C1 furono annullate, con il ripescaggio di Catania, Genoa e Salernitana. Non fu invece possibile il salvataggio del Cosenza, estinto per sopravvenuto fallimento: in suo luogo, venne ammessa la Fiorentina che aveva vinto il Campionato di C2 sotto la denominazione di Florentia Viola. Il successivo campionato vide 24 squadre ai nastri di partenza.
    Sul campo, oltre al Siena, furono promosse la Sampdoria (al 1º posto dopo le sentenze finali), il Lecce e l'Ancona. I bianconeri, cui fu dedotto un punto per la sconfitta a tavolino, risultarono appaiati ai liguri ma in vantaggio nella classifica avulsa. Il titolo di capocannoniere andò all'attaccante del Livorno Igor Protti, autore di 23 reti.