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Serie B 2006-2007



Andamento del campionato

    Con partenza data il 9 settembre 2006, nelle prime giornate a combattere per il vertice della classifica sono numerose società, tra cui Napoli, Genoa, Lecce, Rimini, Piacenza, Bologna e Mantova. Per via di alcuni passi falsi delle inseguitrici, partenopei e genoani riescono a guadagnare un certo vantaggio, ma da dietro la Juventus, la cui iniziale penalizzazione viene nel frattempo ridotta, si fa sempre più vicina alla testa della classifica tanto che già alla nona giornata si ritrova dal terz'ultimo al secondo posto.
    Al termine del girone di andata i bianconeri sono in vetta e cominciano a mettere tra sé e gli inseguitori sempre più punti; mentre le altre si contendono il secondo posto, sul fondo Pescara, Crotone e anche il Verona si fanno distanziare dalle altre squadre rimanendo bloccate in fondo alla graduatoria. Nella seconda parte del girone di ritorno la Vecchia Signora prosegue la sua marcia trascinata dalle reti del trio offensivo Nedved-Trezeguet-Del Piero – quest'ultimo a fine stagione capocannoniere con 20 reti –, raggiungendo la promozione aritmetica dopo la vittoria sull'Arezzo alla quart'ultima giornata; tuttavia nel turno successivo il tecnico Deschamps, entrato in rotta coi vertici societari, rassegna le dimissioni.
    Intanto dietro la capolista, Napoli e Genoa tengono il passo, anche grazie a una vittoria dei partenopei in casa del Brescia di un sempre più lanciato Hamšík. All'ultima giornata, in programma il 10 giugno 2007, è previsto lo scontro diretto tra la compagine campana e quella ligure, distanziate di un punto in favore dei partenopei; le candidate agli eventuali play-off si affidano al Piacenza, staccato di dieci punti dalla terza e che, vincendo, potrebbe ricucire lo svantaggio a nove lunghezze, distanza minima per la disputa degli spareggi. Invece Napoli e Genoa pareggiano e la stessa cosa fanno i piacentini, mantenendo così i distacchi invariati, sicché anche azzurri e rossoblù vengono promossi direttamente in una Serie A vede il ritorno di tre importanti società, il trio che ha monopolizzato questa particolare edizione del campionato cadetto.
    Frattanto, in coda alla classifica la situazione diviene molto più incerta rispetto al girone di andata. Pescara e Crotone confermano le negative prestazioni avute nella tornata iniziale e retrocedono con diverse giornate d'anticipo, mentre Arezzo, Spezia, Verona e Triestina si disputano la salvezza fino all'ultimo. Aretini e veneti, in particolare, tentano due belle rimonte: i gialloblù mettono insieme undici risultati utili consecutivi nel corso del girone di ritorno che li portano fuori dalla zona retrocessione diretta, mentre gli amaranto ottengono sette vittorie, un pareggio e una sola sconfitta nelle ultime nove giornate, ma ciò nonostante non riescono ad andare oltre il terz'ultimo posto causa la vittoria dei rivali spezzini, allo scadere dell'ultimo turno, contro un'ormai demotivata Juventus; i triestini, grazie al pareggio ottenuto all'ultima giornata col Piacenza, terminano invece a pari punti con gli scaligeri, evitando tuttavia i play-out grazie agli scontri diretti favorevoli.
    Così lo Spezia e il Verona, nonostante le vittorie ottenute nel turno finale di campionato, rispettivamente contro Juventus e Bari, si devono misurare in un doppio spareggio salvezza. Le due gare si concludono con la vittoria dei liguri 2-1 all'andata e con uno 0-0 al ritorno: dopo sessantasei anni dall'ultima retrocessione nell'allora Serie C, davanti al pubblico amico del Bentegodi lo scudettato Verona cade così in C1.