(segue) Contro la neutralità
(13 dicembre 1914)
[Inizio scritto]
Prova massima: confrontate il
tono odierno della stampa borghese col tono dell'impresa libica e
noterete la differenza. Allora si dava fiato nelle trombe belliche:
oggi si suona in sordina. Il linguaggio dei giornali borghesi è
oscillante
incerto
sibillino
neutrale in una parola e triplicista
fra le righe.
Dove sono le fanfare che ci
ossessionarono nel settembre del 1911? Il gioco è scoperto e
dovrebbe far riflettere i socialisti che non sono imbecilli. Da una
parte stanno tutti i conservatori
tutte le forze morte della
nazione: dall'altra i rivoluzionari e con questi tutte le forze vive
del Paese. Bisogna scegliere! Preti e forcaioli sono per la
neutralità assoluta.
I preti non vogliono la guerra
contro l'Austria
per che è nazione cattolica per eccellenza
ove l'imperatore segue a capo scoperto il baldacchino nelle
processioni del Corpus Domini ed ove in un congresso
presente
l'arciduca ucciso a Serajevo
si facevano voti ufficiosi per il
ristabilimento del potere temporale. Se noi restiamo neutrali il papa
Benedetto XV
che accoppia alla trinità dei suoi difetti
fisici
qualità intellettuali e morali inquietanti
troverà
modo
direttamente o per interposta persona
di porre nel prossimo
congresso per la pace
la questione romana. Torneremo indietro: a
discutere un fatto compiuto
irrevocabile e lo dovremo in parte
all'atteggiamento conservatore
assolutamente anti-rivoluzionario e
antisocialista dei socialisti italiani.
Noi invece vogliamo la guerra e
subito. Non è vero che manchi la preparazione militare. Cos'è
questo attendere la primavera? Si vuole forse un ministero Giolitti
con Bissolati
Barzilai e magari una puntarella fra il socialismo
ufficiale?
Il socialismo non deve e non può
essere contrario a tutte le guerre
perché allora si
rifiuterebbe di conoscere 50 secoli di storia. Volete giudicare e
condannare alla stessa stregua la guerra di Tripoli con quella sorta
dalla rivoluzione francese nel 1793? E Garibaldi? Anche lui un
guerrafondaio? Bisogna distinguere fra guerra e guerra
come si
distingue fra delitto e delitto
fra sangue e sangue. Bovio diceva:
«Non basterebbe tutta l'acqua del mare per lavare la macchia di
sangue di lady Macbeth
mentre basta un catino per lavare il sangue
dalle mani di Garibaldi».
(segue...)
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