(segue) Guadagnare tempo
(23 ottobre 1917)
[Inizio scritto]
Oggi
malgrado il collettivismo e
la lotta di classe
il giolittismo neutralista è fratello del
socialismo neutralista e d'altro lato l'interventista sovversivo può
— salvo le inevitabili sfumature del temperamento —
stringere la mano agli interventisti di destra. Se fosse possibile
una politica fatta di necessità
questa divisione sarebbe oggi
un fatto compiuto
ed avremmo o un ministero neutralista
o un
ministero interventista. Avremo invece nuovamente un ministero
nazionale. Il torto dei deputati interventisti è stato quello
di non avere sino dall'inizio della guerra
quando il farlo sarebbe
stato relativamente facile
provocato questa mezza divisione in seno
al parlamento. Allora i deputati neutralisti
non ancora dimentichi
delle «memorabili giornate di maggio»
avrebbero piegato
il capo. Oggi lo rialzano
sino alla professione aperta del
disfattismo.
Si può affermare
senza
offendere alcuno
che l'interventismo alla camera ha avuto sempre
voce assai fioca. Anche l'altro giorno
quando Bissolati ha investito
Grosso-Campana
solo alcuni deputati dell'estrema destra reagirono al
putiferio dei socialisti ufficiali
ma alla sinistra c'era lo
squallore
il vuoto e il silenzio. L'interventismo popolare alla
camera è stato ed è assente. Si direbbe che
l'interventismo cominci a pensare
in vista di una non più
tanto lontana convocazione dei collegi. Solidarizzare apertamente con
il deputato che promette le fucilate ai traditori del paese
può
nuocere alle prossime elezioni
quando i socialisti ufficiali
speculeranno su quella frase e sul resto. L'azione dei deputati
interventisti è stata ed è slegata
e nemmeno la levata
di scudi della banda di Belmonte ha giovato a stringere in un fascio
le forze parlamentari favorevoli alla prosecuzione della guerra sino
alla vittoria.
La conclusione è questa: un
ministero di colore interventista
oggi
non potrebbe reggersi di
fronte alla coalizione dei disfattisti
i quali
fatti audaci dal
loro numero
reclamano la testa di Bissolati
il ministro che si è
ricordato
con un gesto di coraggio
di essere interventista sul
serio. E all'opposto i neutralisti non vogliono assumere la somma dei
poteri ministeriali
perché oltre al dover fronteggiare
l'opposizione degli interventisti
specialmente nel paese
andrebbero
incontro al fallimento del loro programma pacifondaio... Allora
eccoci al ministero nuovamente nazionale. Le liste cominciano già
a circolare.
(segue...)
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