(segue) La politica interna alla Camera
(22 novembre 1924)
[Inizio scritto]
Polemica alla quale, dicevo, siamo
costretti tutte le volte che si nega al Fascismo il suo contenuto, la
sua indole profondamente combattentistica e anche la sua origine che
risale a quei giorni, che stimiamo sempre più radiosi, del
maggio 1915.
D'altra parte la Camera ha visto
che gli stessi oratori combattenti hanno dovuto dichiarare che non
potevano parlare in nome né dell'Associazione, né dei
combattenti italiani.
L'on. Salandra ha notato che il
paese è distaccato, un poco o molto, dal Governo. Accetto: lo
riconosco io stesso. Con una crudeltà che vorrei quasi dire
clinica, l'altra sera, in pieno Gran Consiglio, ho notato, come si
può notare in una tabella clinica, le fasi e gli sviluppi di
questa situazione. Ma tutto ciò, signori, è
profondamente umano! È già miracoloso e meraviglioso
che ci siano delle simpatie per un Governo dopo 25 mesi, dati i
costumi e anche la mobilità del popolo italiano!
E d'altra parte accade per gli
entusiasmi quello che accade per gli amori: solo dopo un po' di tempo
l'occhio che aveva visto così bello e roseo, si esercita alla
critica e scopre quello che non appariva nel primo tempo. Così
la famosa opinione pubblica va e viene. L'ode di Alessandro Manzoni è
verissima nella storia: a volte nella polvere, altre volte sugli
altari; magari sugli altari c'è un po' di polvere. Ci sono
delle eclissi che sembrano tenebre che cadono, e poi di lì a
poco sfolgora il sole.
Si darebbe prova di scarso spirito
se ci si allarmasse eccessivamente dinanzi a questo fenomeno
naturalmente umano.
Dice l'on. Salandra che ciò
dipende dalla situazione creata negli enti locali: in parte! che
dipende dalle gerarchie fasciste: in parte! Le gerarchie fasciste non
si sovrappongono più alle gerarchie dello Stato. Esistono in
quanto ogni partito ha la sua organizzazione e i suoi capi, ma questa
organizzazione è in subordine alla organizzazione delle
gerarchie statali. E la mia fatica assidua in tanti mesi è
consistita nel separare nettamente il dominio dello Stato da quello
che è dominio del Partito, l'opera del Governo da quella che è
l'opera del Partito, perché il Partito è una parte
della Nazione e il Governo deve governare tutta la Nazione.
(segue...)
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