(segue) La politica interna alla Camera
(22 novembre 1924)
[Inizio scritto]
E voi sapete anche come è
nato lo Statuto, e voi on. Orlando, che siete siciliano, mi insegnate
che lo Statuto è nato a Palermo, più che a Torino.
Palermo, Napoli, Firenze, Torino.
Voi sapete che fu compilato
all'ultima ora, mentre Genova era insorta, chiedendo la guardia
nazionale e il bando dei gesuiti, mentre Cavour martellava nel suo
giornale. E fu redatto in francese. Era un punto di partenza, non un
punto di arrivo; un cominciamento, non un fine.
E non poteva comprendere tutta la
storia dell'Italia futura, perché l'Italia del '48 era il
Piemonte, la Liguria, la Sardegna e la Savoia.
Oggi l'Italia è un'entità
grande e solenne, non soltanto per i suoi 48 milioni di abitanti, ma
per quello che ha fatto.
E voi siete stato attore della
grande gesta. E voi sapete che nella seduta dell'11 maggio 1920 fu
presentato alla Camera un disegno di legge che modificava
sostanzialmente l'art. 5 dello Statuto, quello che conferisce alla
Corona la più gelosa e la più alta prerogativa:
dichiarare la guerra e fare i trattati di pace.
Ed è interessante notare il
preambolo della relazione che accompagna il disegno di legge. Diceva
il relatore: «È massima del diritto pubblico non più
discutibile che disposizioni dello Stato costituzionale possano
essere modificate con atto del potere legislativo».
E nella seduta del 7 febbraio
1920, l'allora guardasigilli, con una relazione in cui — e il
particolare ha la sua importanza — la parola del Re è
stampata con l'iniziale minuscola, presentava un disegno di legge che
modificava radicalmente l'articolo 8 dello Statuto che contempla le
prerogative sovrane per l'amnistia e l'indulto. E che cosa è
rimasto dell'art. 3, dell'art. 29 e dell'art. 28, in cui viene
prescritto il preventivo permesso del vescovo per la pubblicazione di
libri sacri? Con l'articolo 32 viene riconosciuto il diritto di
riunione in luoghi chiusi e senz'armi, che non è applicabile
in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Molti degli articoli che
concernono la Camera dei deputati sono decaduti: ad esempio non è
più necessario aver compiuto 30 anni per essere deputato.
(segue...)
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