(segue) La politica interna alla Camera
(22 novembre 1924)
[Inizio scritto]
L'art. 50 poi sulle funzioni dei
senatori e dei deputati che non danno luogo ad alcuna retribuzione di
indennità, è decaduto in pieno. L'art. 35, che riguarda
la nomina del Presidente del Senato, ha subito delle forti
modificazioni: è il Senato in realtà che designa il
Presidente alla Corona.
L'art. 62 è perfino
anacronistico nel suo meccanismo linguistico, perché,
prescrivendo l'uso della lingua italiana a fianco di quella francese,
fa vedere in quali precise circostanze storiche fu promulgato lo
Statuto.
L'art. 65 riguarda la nomina e la
revoca dei ministri; l'art. 76 istituisce la milizia comunale sopra
basi fissate dalla legge, e difatti troviamo il 4 agosto del '61 la
legge relativa al riordinamento della guardia nazionale. Il carattere
dello Statuto, cioè di un documento che doveva svilupparsi in
seguito, è fissato dall'art. 63 delle disposizioni
transitorie.
Ho detto dunque ancora una volta,
in termini precisi, che noi non vogliamo assolutamente violare ciò
che nello Statuto è una conquista incorruttibile del
Risorgimento italiano. Non vogliamo violarne tutto ciò che è
lo spirito, ma vogliamo aggiornare, se è possibile, se il
Parlamento lo consente, vogliamo aggiornare lo Statuto, per renderlo,
là dove è incompleto e manchevole, consono alla
pienezza dei tempi. Non si può, non si deve mai ipotecare il
futuro, prevedendo cose che poi non si verificheranno. Il mestiere
del profeta è un mestiere gramo. Ma, e qui non parlo per me,
io vi fo questa domanda molto semplice: pensate che sia giunto il
momento di governare senza il Fascismo o, peggio, di governare contro
il Fascismo? Disilludetevi. Questo momento non è ancora
venuto. Verrà o non verrà, non lo so, perché,
ripeto, non voglio ipotecare il futuro, e l'intelligenza mitologica
deponeva il futuro sulle ginocchia di Giove. Non lo so, ma quello che
umanamente si può prevedere è questo: se fosse
possibile pensare a un crollo improvviso, a una dispersione totale e
subitanea di tutto quel complesso di forze, di sentimenti, di
ideologie che passano sotto il nome complessivo di Fascismo, la
successione non sarebbe per i poteri così detti di centro.
Nelle grandi crisi storiche i popoli come fustigati dal grande
evento, si dirigono agli estremi e si dirigono verso quei partiti,
come il partito comunista, che hanno sulla loro bandiera un programma
preciso: il Governo degli operai e dei contadini. Non si penserebbe a
soluzioni transitorie se non fossero soluzioni che preparassero
questo avvenire. Abbiamo avuto la fortuna di vivere in una delle
epoche più interessanti della storia umana e l'esperienza è
contemporanea: possiamo e dobbiamo utilizzarla.
(segue...)
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