(segue) La politica interna alla Camera
(22 novembre 1924)
[Inizio scritto]
Si parla ancora di illegalismo.
L'altro giorno nel discorso alla maggioranza ho dato delle cifre che
hanno fatto grandissima impressione in tutti gli ambienti fascisti di
tutta Italia. I fascisti avevano bisogno di sentirsi dire attraverso
il linguaggio arido e freddo delle cifre che chi rompe paga, che chi
viola la legge va dentro.
Io, che voglio molto bene ai
fascisti, credo che essi non mi costringeranno ad adottare dopo
l'indulgenza e la longanimità quella crudeltà
sistematica e decisiva che è propria dei grandi amori delusi.
E del resto ogni giorno le
cronache parlano. Ecco qui la più recente sentenza. C'è
in questa aula qualcuno che conosce il maggiore degli arditi Luigi
Freguglia; il Ministro della Guerra certo, perché l'ha veduto
nella sua armata comandante del 27° battaglione d'assalto: è
un valoroso eroe: ha mancato; è stato condannato a due anni e
sei mesi di reclusione.
Non so, ma dichiaro in questa
assemblea che seguo attentamente tutti gli episodi, non me ne sfugge
nessuno; e dò ordini tassativi per arrestare tutti coloro che
commettono ancora illegalismi. Voglio e debbo essere spietato perché
ciò facendo non fo soltanto gli interessi della Nazione, che
sono sempre in prima linea e innanzi tutto, ma anche gli interessi
del Fascismo stesso, il quale avendo fatto una rivoluzione, e avendo
tutti gli strumenti del potere nelle mani, non ha bisogno di
ricorrere a questi illegalismi idioti e spesso criminosi.
La pacificazione! Onorevoli
Colleghi, intendiamoci su queste parole perché altrimenti
diventeranno montagne e sarà difficile scalarle. Che cosa
intendete con la parola pacificazione? La fine di ogni contrasto, di
ogni lotta politica? Ma questo è irrazionale ed antistorico.
Non c'è nessuna nazione in questo momento sulla faccia della
terra dove ci sia la pacificazione, intesa nel senso francescano
della parola.
(segue...)
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