(segue) La politica interna al Senato
(5 dicembre 1924)
[Inizio scritto]
Avevo detto: si riaprirà la
Camera e funzionerà, E la Camera si è riaperta e
funziona. Si dice: Voi avete adottato una serie di provvedimenti con
decreti-legge. Sono 317. Ne ho qui l'elenco, dal quale risulta che
gran parte di essi sono di ordinaria amministrazione. Voi avete
emanato, si dice, dei decreti-legge su materie fiscali ed economiche.
Ho qui un elenco delle disposizioni prese per decreto-legge dai
precedenti Governi in materia fiscale. Leggerò alcuni dei
titoli: Ministero Salandra-Rava: riduzioni dei dazi sulle farine;
Salandra-Daneo: riduzione e modificazione delle tariffe sul grano e
sulle farine; Giolitti-Facta: modificazione dei dazi sugli oli
minerali; Giolitti-Alessio: approvazione della tariffa doganale, e
molti altri che io vi risparmio. Non si poteva, per ragioni evidenti,
convocare la Camera o rinviare il provvedimento concernente
l'abolizione dell'imposta sul vino, provvedimento che era chiesto da
intere regioni e da cinque milioni di piccoli viticultori.
E vediamo questo terribile numero
della Gazzetta Ufficiale dell'11 novembre, dove sarebbero una ventina
di decreti-legge che costituirebbero il titolo di infamia per il
Governo fascista:
costituzione di un Consorzio per
l'esercizio dei magazzini generali in Sicilia;
maggiori assegnazioni alle Colonie
per operazioni militari;
istituzione di una nuova Camera di
Commercio con sede a Taranto;
istituzione di un R.
Liceo-Ginnasio a Bolzano; istituzione degli Istituti tecnici di
Chiavari, Lucera e Sampierdarena;
autorizzazione alla spesa di 550
mila lire per l'acquisto di padiglioni Docker per le scuole italiane
all'estero;
costituzione del Consorzio nel
porto di Genova; assegnazioni straordinarie all'Università di
Napoli;
(segue...)
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