(segue) La politica interna al Senato
(5 dicembre 1924)
[Inizio scritto]

      Vi sono però due cose che io non capisco: primo, perché si debba fissare i limiti di età a 21 anni. Perché? Non avevano 17 o 18 anni quei giovanetti che andarono sul Piave e che, se la storia non ha mentito, si batterono splendidamente? La Milizia ha i suoi ranghi dai 18 ai 60 anni.
      Comunque, questa non è una questione di indole fondamentale. C'è un'altra questione invece da esaminare; e riguarda la dipendenza della Milizia. Ebbene, dichiaro con tutta lealtà che io non accetto la questione, perché quando si parla della Milizia, non bisogna dimenticare mai una cosa: che la Milizia non esiste. Voi certamente vi stupirete davanti a questa affermazione che sembra paradossale, ma se andate alla Caserma Magnanapoli, là non troverete la Legione dell'Urbe, ma troverete sette od otto persone al massimo.
      La Milizia è composta di cittadini, di contadini, di operai, di combattenti che lavorano tutta la settimana e si presentano solo quando sono chiamati. Noi abbiamo fatto sicuro affidamento sul loro spirito volontaristico, ci siamo rifiutati di assegnare anche la ferma di un'ora. Quando un milite non ne vuole più sapere, non ha che da rispondere con un biglietto di dimissioni al biglietto di precetto. Il giorno in cui la Milizia, ch'è volontaria, diventasse una brutta copia dei carabinieri o diventasse il sostituto della Guardia regia, o la mala copia dell'Esercito, quel giorno la Milizia declinerebbe. Allora, piuttosto che avere un simulacro inutile, io stesso la scioglierei. Non ci sarebbero conseguenze, perché la Milizia non si ammutinerebbe come ha fatto la Guardia regia che, del resto, ha pagato il suo ammutinamento a Torino. Ma allora si presenterebbero altri problemi, on. Senatori. Si aprirebbe un vuoto, e questo vuoto molto probabilmente sarebbe facilmente colmabile: il Governo si difenderebbe con l'Esercito e coi carabinieri qualora fosse attaccato e se si volessero esercitare rappresaglie contro di esso, si difenderebbe a sua volta.

(segue...)