(segue) La politica interna al Senato
(5 dicembre 1924)
[Inizio scritto]
Che cosa è questo Aventino?
È un coacervo negativo sul terreno del puro antifascismo. E da
chi è rimorchiato? Dai sovversivi. L'opposizione
costituzionale ha dei discreti quadri, ma non ha nessun esercito. Il
socialismo unitario è pericoloso, perché non fa una
questione di fini, ma una questione di mezzi: gli uni vogliono
l'operazione chirurgica col paziente non addormentato, gli altri
vogliono adoperare il cloroformio.
Si dice: il liberalismo
rifiorisce. Non me ne sono mai accorto. In ogni caso, se il
liberalismo rifiorisce si ringrazi quel grande suscitatore di energie
che è stato il Partito Nazionale Fascista. Questo liberalismo
ha tenuto il suo congresso a Livorno. Quanti erano? 35 mila. E da
Roma in giù? 400! Erano forse uniti questi signori? No, non
erano uniti. Difatti, recentemente alla Camera, Salandra ha votato a
favore, Giolitti, che dice di essere liberale, ha votato contro,
Orlando ha votato contro, Giovannini, ex-segretario del partito
liberale, si è astenuto. Non si può dire che il partito
liberale italiano sia eccessivamente unitario.
C'è veramente quel pericolo
comunista di cui molti hanno parlato in quest'aula? Esiste. Vi dirò
poi come può essere affrontato. Ma non bisogna nascondersi la
realtà, non bisogna credere, con un facilonismo che sarebbe
enormemente pericoloso, che sia possibile una soluzione centrista che
lo stesso sen. Albertini ha escluso. E di ciò mi preoccupo
poco. Intanto vi ricordo che nelle ultime elezioni il comunismo ebbe
400 mila voti.
Ma ci sono sintomi che non
dobbiamo trascurare. On. Senatori, dobbiamo essere estremamente
prudenti quando il discorso cade su altre Nazioni, anche se del
Centro-America, le quali possono fornire un termine di paragone
conveniente. Ma a Parigi l'altro giorno vi fu una grande parata
comunista durante i funerali di Jaures.
(segue...)
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