(segue) La politica interna al Senato
(5 dicembre 1924)
[Inizio scritto]
«Il discorso di ieri è
una vibrante azione. Oltre al resto, anatomizza i nostri partiti in
modo definitivo e realistico, ecc... Poi è venuta la luce
dell'opera sua ad illuminare anche i ciechi. Restano, tuttavia, i
ciechi in malafede, che non vogliono essere illuminati. Ciò
sarà loro esclusivo danno! Io gioisco, nella mia attuale
solitudine, dei suoi trionfi, che sono i trionfi d'Italia. E se verrà
giorno, come mi auguro e spero, in cui mi sarà dato di
servirla con una cooperazione modesta ma fedele e sincera, quel
giorno fausto per me, cancellerà anche il più lontano
dei tanti infausti che la sorte mi ha voluto serbare. Sempre avanti,
Presidente, per il bene d'Italia!... Con questo grido, che non è
augurio, ma meditata sicurezza, Le confermo tutto il mio affetto
devoto con i sensi di inalterabile profonda amicizia».
Questa lettera è del sen.
Lusignoli. Ragione per cui il sen. Lusignoli, quando ieri l'altro
parlava, vedeva sulle mie labbra quel sorriso sarcastico e di sottile
ironia che in realtà non c'era.
Nessuno può mettere in
dubbio la volontà fermissima del Governo di arrivare alla
pacificazione. Come si può pensare il contrario? Chi mi
conosce sa come io soffra, come abbia sofferto tutte le volte che mi
giungevano notizie di incidenti, di disordini, di violenze. Ognuno sa
come io queste violenze le abbia deprecate. Tutti sanno, o sentono,
che io fallirei al mio compito se non dessi la pacificazione reale al
popolo italiano.
Ma, o signori, questa
pacificazione non dipende soltanto da me. Quando si dice, si scrive e
si proclama che tra Fascismo, Governo fascista e tutto il resto
dell'Aventino e delle opposizioni si è creato un solco
incolmabile, allora manca uno dei termini del confronto, manca uno
degli elementi della pacificazione. Se carità di Patria
sorreggesse costoro, io penso che essi dovrebbero venire incontro al
Fascismo. Infatti, in applicazione di una legge fisica, voi potete
influire sul Fascismo stando vicino o dentro al Fascismo;
dall'esterno, voi indurrete le molecole di questo organismo a
serrarsi insieme, ad adottare la tattica intransigente, estremista
anche, se volete, perché questa è una ragione viva di
conservazione.
(segue...)
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