Condizioni agli aventiniani
(17 gennaio 1926)
Il 4 gennaio 1926,
alle ore 11.20', nella sua villa di Bordighera, si spegneva
Margherita di Savoia, prima Regina d'Italia. La morte dell'Eletta
Donna suscitò un'eco profonda e intensa di rimpianto in tutta
Italia, e il 16 gennaio la Camera dei Deputati si preparava a
celebrare, con raccolta solennità, la memoria della Scomparsa.
Di questa circostanza osarono approfittare alcuni deputati del gruppo
popolare e del gruppo demosociale che si erano ritirati da ogni
attività parlamentare, partecipando alla secessione detta
dell'Aventino. L'Aventino, come si è detto si era ridotto in
una posizione statica, appartato dalla vita politica, privo d'alcuna
influenza anche minima. Il discorso del 3 gennaio 1925 aveva segnato
la fine delle sue ultime speranze, e ormai cercava da tempo un
pretesto per ritornare alla Camera, troppo leggermente disertata. Il
pretesto scelto fu questa commemorazione; ma l'idea che si volesse
far servire quella Sacra Scomparsa per una piccola gherminella
politica suscitò una profonda reazione, non solo alla Camera,
ma in tutto il Paese. Per rispetto all'elevata commemorazione, la
cerimonia non fu turbata. Ma, avendo un deputato popolare osato
chiedere la parola, il Duce, a commemorazione compiuta, domandò
che la Camera si adunasse il giorno seguente: «C'è una
questione morale. Egli disse, che non soffre ulteriore indugio».
La seduta fu sospesa con la deliberazione di riprendere i lavori il
giorno seguente, domenica 17 gennaio, alle ore 15. A seduta finita i
deputati aventiniani furono espulsi da Montecitorio e si ebbero
alcuni significativi incidenti. Il giorno dopo, nella tornata del 17
gennaio 1926, il Duce stigmatizzò il tentativo aventiniano con
le seguenti parole:
Quello che è accaduto ieri
in quest'aula è veramente inaudito e giustifica pienamente il
mio sdegno e legittima non meno pienamente la vostra indignazione. Al
riparo di una grande Morta, passando sulle spoglie sacre della prima
Regina d'Italia, che amò intensamente il Fascismo e dal
Fascismo fu intensamente riamata, un gruppo di uomini dell'Aventino
si è insinuato furtivamente in questa assemblea traendo
profitto e sperando l'impunità dalla nostra commozione.
(segue...)
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