(segue) Ai veliti del grano
(14 ottobre 1928)
[Inizio scritto]
Non tocca a me di rielencare le
provvidenze del Governo fascista a vantaggio dell'agricoltura. Voi le
ricordate, anche perché ve ne sono di molto recenti. Solo vi
dirò che io seguo le vicende dell'attività agricola
italiana quotidianamente e deligentemente; vi dirò che ho
fatto e farò tutto il possibile per rendere più
prospera l'agricoltura e per aumentare il benessere dei rurali
silenziosi e fecondi. La bonifica integrale del territorio nazionale
è una iniziativa il cui compito basterà da solo a
rendere gloriosa, nei secoli, la Rivoluzione delle Camicie Nere.
Tale iniziativa che sarà
tra poco legge dello Stato e troverà immediata, organica,
regolare applicazione, è l'indice di un orientamento del
Regime che io esprimo in questa formula: il tempo della politica
prevalentemente urbana è passato. Del resto, tutte le città
hanno avuto somme che si cifrano a miliardi per cose utili e anche
per abbellimenti e bellurie superflue; ora è il tempo (e gran
tempo!) di dedicare miliardi alle campagne, se si vogliono evitare
quei fenomeni di crisi economica e di decadenza demografica che già
angosciano paurosamente altri popoli.
Io vi dico, senza false modestie,
che l'agricoltura italiana, nei sei anni del Regime fascista, ha
compiuto passi giganteschi, prima di tutto per la pace garantita alle
genti dei campi, in secondo luogo per i progressi tecnici realizzati
in ogni ramo, in terzo ed ultimo luogo, per il prestigio ed il posto
che il Regime fascista le ha conferito.
Prima di passare alla consegna dei
premi, io voglio tributare un elogio ai dirigenti delle grandi
organizzazioni sindacali che hanno dovunque fatto opera di verace,
leale, fascistica collaborazione, ai tecnici agricoli e ai
cattedratici, che considero (insieme coi proprietari intelligenti ed
attivi) i quadri dell'esercito. Voglio ricordare i professori delle
scuole agrarie, i maestri delle scuole rurali, gli ufficiali
dell'Esercito e, infine, i parroci, i quali hanno organizzato 40
adunate di propaganda per la battaglia del grano, mentre 82 di essi
sono stati premiati. Il che dimostra che la saggia, religiosa cura
delle anime può andare benissimo congiunta con un'attività
pratica rivolta ad aumentare il benessere delle popolazioni rurali.
(segue...)
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