(segue) Per la festa del Patto Lateranense
(12 dicembre 1930)
[Inizio scritto]
Fummo fortunati: ed il merito
grandissimo della destra fu quello di avere colto al balzo la
fortuna, la quale fortuna una volta sola viene nella vita degli
individui e nella vita dei popoli. E giungemmo a Roma la mattina del
20 Settembre. Le truppe piemontesi si fermarono» sulla riva
sinistra del Tevere e non andarono al di là, perché al
di là v'era la Città leonina, che aveva una popolazione
di dieci o dodici mila abitanti.
Fin dal 29 agosto, con una
circolare del Ministro degli Esteri Visconti Venosta, la Città
leonina era stata assegnata alla Santa Sede, che avrebbe dovuto
costituire il territorio lasciato al Pontefice. Soltanto, essendo
avvenuti dei disordini al di là del vecchio borgo, furono gli
stessi pontificii che chiamarono Cadorna ad occupare anche il
Trastevere. Però il Sovrano non fu scacciato; così come
avvenne di tutti gli altri Sovrani, che noi dovemmo allontanare fin
dall'ultimo loro palazzo, per rendere libera la Patria.
Il Pontefice fu lasciato in un
territorio infinitamente più ristretto, sul quale, durante 60
anni, lo Stato italiano non ha mai fatto un atto di potestà.
Il Sovrano spodestato non aveva più territorio. Però
s'ebbe questa singolare anomalia: che le rappresentanze diplomatiche,
gli ambasciatori ed i ministri, che prima erano rappresentati presso
il Papa, continuarono a rappresentare i loro Stati anche dopo, quando
egli non aveva più territorio. Cosa significa questo? Che lo
consideravano ancora Sovrano. Perché un elemento specifico
individuatore della sovranità dello Stato è il diritto
di legazione attiva e passiva, cioè il diritto di mandare e
ricevere ambasciatori.
Il camerata Garibaldi ha ricordato
Alfredo Oriani. Se leggessimo le pagine di Alfredo Oriani sul modo
con cui venimmo a Roma e leggessimo anche l'invettiva di Giosuè
Carducci, rinfrescheremmo le nostre cognizioni letterarie.
Finalmente, nel 1871, ci decidemmo a portare a Roma la Capitale.
Questo fu compiuto dalla destra. Bisogna levarsi tanto di cappello di
fronte a questa destra storica, perché dal 1860 al 1876 è
quella che, sia pure pungolata o sospinta dal partito di azione o
dividendosi le parti insieme, ha politicamente e praticamente
realizzata l'unità della Patria.
(segue...)
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