(segue) Per la festa del Patto Lateranense
(12 dicembre 1930)
[Inizio scritto]

      Ancora: «Ebbene, o signori, coloro che credono di poter combattere di rappresaglia col Papa, cadono nel medesimo errore in cui sono caduti tutti i nemici del Papato, da Re Desiderio a Bismarck, nell'errore di non riconoscere che il Papa è un nemico diverso da ogni altro nemico, un nemico che si rafforza quanto più si indebolisce».
      Ometto gli altri discorsi favorevoli, come quello del Mariotti, come quello del Delzio, ma si ascolti che cosa disse Giosuè Carducci: «Io non nego che molte delle cose osservate dal senatore Negri sono osservate rettamente e profondamente. Anch'io sono nemico delle feste. Ma se una festa si ha da eliminare, si elimini quella della prima domenica di giugno: nobilissima commemorazione anche quella, ma segna il principio, segna la mossa pratica ed effettiva dell'Italia verso Roma. La prima domenica di giugno porta al 20 Settembre, e questo raccoglie, compie, corona in sé quella. L'acquisto di Roma non è una tendenza, o un'aspirazione di questo partito piuttosto che di quello, è un'idea più antica di Garibaldi e di Mazzini. Lasciamo la storia classica; ma il popolo italiano, appena svegliato ad un crepuscolo di libertà nei comizi cispadani nel dicembre 1796 in Reggio Emilia cantò l'andata a Roma».
      Risparmio il Gadda e cito il Lampertico, che nel suo discorso diede quasi l'impressione che antivedesse gli avvenimenti del febbraio 1929. Ma si veda che cosa disse il relatore Gaspare Finali e si vedrà come il senatore Gaspare Finali volle togliere a questa discussione ogni carattere di misticità. «Che cosa fa la legge?» diceva il senatore Gaspare Finali, relatore al Senato di questo disegno di legge. «Dispone soltanto che quel giorno sarà considerato festivo agli effetti civili. Vuol dire che in quel giorno saranno chiusi i Tribunali e la più gran parte dei pubblici uffici. Vuol dire che, in quel giorno, l'esattore non potrà andare a domandare le tasse al povero, vuol dire che in quel giorno non si potranno fare né citazioni, né atti esecutivi, che nessuno sarà impedito da civili negozi. C'è un rimpicciolimento delle cose.»

(segue...)