(segue) La politica economica del Regime
(18 dicembre 1930)
[Inizio scritto]
Allora per ridurre i costi ho
mandato altre categorie al fuoco: gli operai delle industrie, gli
operai dell'agricoltura, quelli dei trasporti aerei, terrestri,
marittimi, gli impiegati delle banche. E tutti hanno marciato! E ho
fatto marciare, naturalmente, anche i proprietari di case, anche i
commercianti. Queste due categorie di persone, debbo dire, non sono
proprio straordinariamente simpatiche alla generalità dei
cittadini.
Però si esagera. I
proprietari di case sono mezzo milione, di cui solo a Roma 35.000. I
commercianti sono 800.000. Quindi non c'è da allarmarsi se, di
quando in quando, si legge che dieci o dodici individui hanno dovuto
chiudere il loro negozio. Questa è quella percentuale di
disertori e d'imboscati che accompagna sempre tutti gli eserciti
anche se fossero composti di eroi e di leoni. Né bisogna
d'altra parte esagerare in termini troppo ditirambici il senso di
disciplina delle masse operaie, perché, se non ci fosse tutta
l'organizzazione corporativa dello Stato italiano, le riduzioni
sarebbero state superiori all'otto per cento.
Quando vi è una massa di
disoccupati che preme, il salario scende; il salario cresce quando
sono due padroni che cercano un operaio, cala quando sono due operai
che cercano padrone.
Comunque, a un mese di distanza,
bisogna riconoscere che il popolo italiano, in tutte le sue categorie
ha dato un bell'esempio di disciplina. Ma questo che cosa significa?
Ai fini dell'alleggerimento dell'economia italiana si può
pensare che la riduzione dei salari dei lavoratori agricoli, che va
da un minimo di 10 ad un massimo di 25 e lo supera anche purché
non ne risulti un salario inferiore ad otto lire quotidiane,
significa che l'agricoltura italiana viene ad essere alleggerita di
un miliardo e duecento milioni; l'industria viene alleggerita di un
totale che va da 800 milioni ad un miliardo. Aggiungete i 720 milioni
della decurtazione degli stipendi ai dipendenti dello Stato e i
trecento milioni di tutti gli altri dipendenti, aggiungete anche i
milioni di tutti gli altri operai artigiani per prestazioni diverse,
ed avrete un totale di tre miliardi e forse più. Il che
significa che noi abbiamo liberato tre miliardi di circolante;
significa che c'è bisogno di tre miliardi di segni monetari in
meno per il gioco normale dell'economia italiana.
(segue...)
|