(segue) La politica economica del Regime
(18 dicembre 1930)
[Inizio scritto]
Altro aspetto impressionante è
la disoccupazione la quale assomma da cinque a sei milioni negli
Stati Uniti, in Germania si aggira sui quattro milioni, in
Inghilterra sui due milioni e mezzo, in Austria sui 400 mila, in
Polonia sui 400.000, in Italia sui 553.000, ma però credo
aumenterà. Non bisogna stupirsi se, tra la fine di gennaio e
la fine di febbraio, dovremo mettere nel calcolo un altro centinaio
di migliaia di disoccupati in più.
Naturalmente, questa
disoccupazione impone dei gravi problemi ai governanti. In
Inghilterra, per esempio, la spesa per i disoccupati ascende a lire
italiane nove miliardi e 250 milioni. I disoccupati inglesi costano
70 milioni di lire alla settimana.
Altro elemento indicatore della
crisi è il deficit dei bilanci degli Stati. L'Inghilterra
prevede un deficit di 45 milioni di sterline, qualche cosa come
quattro miliardi di lire italiane. Gli Stati Uniti prevedono un
deficit di alcune centinaia di milioni di dollari che è
notevole. La Germania ha un deficit fortissimo che il Cancelliere
Bruning cerca di sanare con mezzi eroici. La stessa Svizzera ha un
deficit nel suo bilancio. La navigazione è difficile in tutti
i paesi del mondo. La crisi è universale. Il mondo
contemporaneo è profondamente malato e di parecchie malattie.
Naturalmente, i grandi medici, i
grandi economisti, i grandi filosofi e sociologi, si chinano su
questo malato, l'ascoltano per vedere che cosa va a succedere. Quali
sono le cause? L'ultima, in ordine di tempo, è il dumping
russo. Si dice che la manovra economica russa, o che dir si voglia
sovietica, ha turbato, ha gettato un altro elemento di turbamento
nell'economia mondiale. Questo dumping russo è una cosa
abbastanza importante. Sta di fatto, per esempio, che su nove milioni
di quintali di grano importati in Italia dal primo di luglio a tutta
la prima decade del mese di dicembre, un milione e 800.000 quintali
sono giunti dalla Russia.
(segue...)
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