(segue) Parità di diritto
(13 settembre 1932)
[Inizio scritto]
Poi venne Locarno, nel quale
accordo Germania e Francia furono assistite e garantite da
Inghilterra e Italia. È evidente che la garanzia data da
queste ultime due potenze, — e alla Germania in caso di
aggressione da parte della Francia e alla Francia nella ipotesi
opposta —, significava che Germania e Francia venivano poste
sullo stesso piano, cioè avevano entrambe lo stesso dovere di
non aggredirsi e lo stesso diritto di essere — o l'una o
l'altra — difese in caso di aggressione. Questi precedenti
vanno ricordati, se si vuole procedere a una impostazione
storicamente esatta e politicamente logica del problema. Tuttavia a
malgrado dell'entrata della Germania nella Lega delle Nazioni, a
malgrado del patto di Locarno, la Germania si trovava ancora in una
condizione di inferiorità: essa era praticamente disarmata, in
conseguenza delle clausole del Trattato di Versailles, che le avevano
imposto un modesto «Status» militare, appena sufficiente
alla difesa e alla conservazione dell'ordine interno.
Ma nello stesso Trattato di
Versailles il disarmo della Germania doveva essere il preambolo di
una riduzione generale degli armamenti allo stesso livello di quelli
germanici: un impegno solenne che finora non è stato
mantenuto.
I lavori della Commissione
preparatoria della Conferenza del disarmo sono durati cinque anni; la
Conferenza è durata cinque mesi; si sono pronunciati centinaia
di discorsi; le relazioni stampate hanno raggiunto l'altezza di un
grattacielo, come l'Empire Building, ma da questa colossale montagna
è uscito il topo della risoluzione Benes, mentre non si è
tenuto conto delle proposte Grandi, precise, pratiche, effettive.
Bisogna riconoscere che almeno nella sua prima fase — che era
la più importante — la Conferenza del disarmo ha
naufragato. Nell'intervallo non si ebbe mai tanto movimento e rumore
di armi e di armati, come in Europa, in questi mesi fra la chiusura e
la riapertura della Conferenza del disarmo. La delusione è
stata generale, ma è stata particolarmente acuta in Germania,
dove si è potuto constatare che i firmatari del Trattato di
Versailles non intendono, salvo l'Italia, di effettuare una reale
politica del disarmo: e, quindi, non tengono fede al patto.
(segue...)
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