(segue) L'ulivo e le baionette
(24 ottobre 1936)
[Inizio scritto]

      Anni XII, XIII e XIV dell'Era fascista: il periodo dell'Impero.
      Un popolo senza spazio non può vivere; un popolo portatore di una antica e magnifica civiltà come il Popolo Italiano, ha dei diritti sulla faccia della terra.
      Quattordici anni di preparazione spirituale dovevano essere fecondi di risultati. Il popolo combattente è stato all'altezza dell'ora storica, che gli era dato di vivere. Abbiamo conquistato un Impero in sette mesi, con cinque battaglie.
      Lo abbiamo conquistato non solo rovesciando le forze nemiche e i traditori della civiltà europea che le avevano inquadrate ed armate, lo abbiamo conquistato contro un'intera coalizione che aveva stabilito il suo quartiere generale sulle rive del Lago Lemano dove una congrega di fanatici laici pretenderebbe di uccidere lo spirito attraverso la lettera e di soffocare, attraverso le interpretazioni cavillose di mille paragrafi, l'impulso potente e prepotente della vita dei popoli!
      In sette mesi abbiamo conquistato l'Impero, ma ne occorreranno molti di meno per occuparlo e pacificarlo interamente.
      Mentre io vi parlo, le nostre colonne stanno marciando a grandi tappe nella regione fertilissima dei Grandi Laghi, nel cuore dell'Affrica Equatoriale.
      Un'altra colonna marcia verso l'occidente alla ricerca del fantomatico governo di Gore.
      Pacificati i territori, che sono sei volte il territorio della Madre Patria, laggiù dopo la gloria vi sarà lavoro e posto per tutti!
      Mentre gli orizzonti europei incupiscono sotto le brume dell'incertezza e del disordine, l'Italia offre al mondo uno spettacolo mirabile di compostezza, di disciplina, di civica e romana virtù.
      Ebbene! I popoli che non ci conoscono o che ci conoscono sotto la specie puramente letteraria, oggi sono sbalorditi dinanzi alla nostra realtà economica, politica e militare.

(segue...)