(segue) Lettera al Presidente delle Casse di risparmio, per la casa rurale
(11 febbraio 1937)
[Inizio scritto]
7) Federazione delle
Casse di risparmio della Toscana: lire 15 milioni;
8) Federazione delle
Casse di risparmio dell'Umbria: lire 6 milioni 750.000;
9) Federazione delle
Casse di risparmio delle Venezie: lire 12 milioni per ciascuno degli
anni 1937, 1938, 1939, 1940 e 1941: lire 60.000.000;
10) Federazione delle
Casse di risparmio della provincia di Ascoli Piceno: lire 5.000.000;
11) Federazione delle
Casse di risparmio della provincia di Pesaro: lire 1.000.000;
12) Cassa di
risparmio «Vittorio Emanuele» di Palermo: (da erogarsi in
5 anni) lire 10 milioni;
13) Cassa di
risparmio della provincia di Macerata: lire 2 milioni;
14) Cassa di
risparmio di Calabria: lire 1.500.000. Totale: lire 310.975.000.
«Mancano i dati
per la Federazione delle Casse di risparmio della provincia di
Ancona, solo perché quelle amministrazioni devono ancora
decidere l'importo del loro concorso. Esse hanno, però, dato
affidamento che le decisioni saranno prese e comunicate al più
presto. Risulta, pertanto, in modo chiarissimo che tutte le Casse di
risparmio italiane, dalle maggiori alle più modeste, hanno
esattamente compreso l'importanza somma della soluzione integrale di
un problema che sta alla base della civiltà umana e che
consiste nel fornire — senza alcuna eccezione — a tutti
gli agricoltori (loro fedeli depositanti) cioè ai produttori
della parte più importante della ricchezza nazionale, una
abitazione sana e a buon mercato.
«Le Casse di
risparmio italiane, le quali hanno raggiunto l'attuale grado di
potenza che le indica a tutti come organismi saldissimi al di sopra
di ogni discussione, non solo in causa di saggi ordinamenti e di
prudente e cauta amministrazione, ma soprattutto per le virtù
del nostro popolo — lavoratore instancabile, loro cliente
affezionato e fedele — sono state felicissime di contribuire in
larga misura alla riuscita di una grande iniziativa concepita dal
Capo del Governo, e che estrinseca la maggiore delle finalità
etico-sociali di quegli istituti. «A Voi esse esprimono, per
mio tramite, la più profonda gratitudine, perché sono
consapevoli di conquistare alto titolo d'onore, cooperando a
realizzare i mezzi per il compimento di un'opera, la quale, essendo
di carattere altamente umano, non potrà a meno di esercitare
sulle masse rurali una benefica influenza e servirà ad
avvincerle ancor più — se è possibile — al
Regime, il quale persegue, senza soste, l'attuazione del programma di
una perfetta sanità fisica e morale della razza. «Con
profondo ossequio.
(segue...)
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