Intervista a un giornalista americano
(27 maggio 1937)
Tutti i giornali
americani del 27 maggio 1937-XV riportano con grande rilievo il testo
di una intervista accordata dal Duce al giornalista americano William
Philip Simms, inviato speciale del Sindacato giornalistico «Scripps
Howard».
Alle domande rivoltegli dal signor
Simms, il Duce ha dichiarato che l'Europa e il mondo dovranno, quanto
prima, trovare mezzi efficaci per porre un freno alla corsa agli
armamenti, oppure essere preparati a far fronte ad una crisi di
gravità forse senza precedenti. Tale crisi potrebbe
svilupparsi in una delle due seguenti direzioni: potrebbe assumere un
carattere politico e portare alla guerra, oppure potrebbe assumere un
carattere economico.
Prima o dopo, l'attività
del riarmo dovrà rallentare; altrimenti la disoccupazione ed i
mali affini potranno trascinare il mondo verso difficoltà
simili o ancora più grandi di quelle da cui si cominciava a
vedere una prossima possibilità di uscita.
L'unica alternativa è
quella di porre fine a questa competizione prima che sia troppo
tardi.
Io credo — ha detto il Duce
— che, qualora il presidente Roosevelt volesse prendere
l'iniziativa di convocare una conferenza per la limitazione degli
armamenti nel prossimo avvenire, questo gesto avrebbe sicuramente un
grande successo.
L'Italia desidera la pace. Ne ha
bisogno e per molto tempo, allo scopo di sviluppare le risorse di cui
ora dispone.
Non parlo di disarmo, ma di una
limitazione degli armamenti. Il disarmo, in questo momento, è
impossibile. Non parlo nemmeno di una riduzione degli armamenti
attuali. Lo sviluppo della situazione è già giunto a un
punto in cui anche ciò è fuori questione.
(segue...)
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