Armi ed Armati italiani prima del Risorgimento
(12 aprile 1938)


      Il Popolo d'Italia del 12 aprile 1938-XVI riporta un articolo apparso sulla rivista delle Forze Armate tedesche Die Wehrmacht, dal titolo «Armi ed Armati italiani prima del Risorgimento». Eccone il testo:

      Nell'intervallo di alcuni secoli che separa la caduta dell'Impero romano dalla prima fioritura dei Comuni, l'Italia divisa e percorsa da eserciti stranieri, non ebbe in nessuna parte istituzioni militari degne di questo nome. Elementi italiani parteciparono alle Crociate; le repubbliche marinare, in particolare modo Venezia, alimentarono i traffici del Mediterraneo partecipando qua e là ad imprese di guerra spesso intestine; ma è soltanto nel XII secolo e precisamente nel 1176, che ebbe luogo una prima battaglia la quale impegnò le masse armate di molte città del nord d'Italia — federate nella Lega Lombarda — contro il Barbarossa a Legnano. Durante l'epoca cosiddetta dei Comuni, gli Italiani rivelano la loro bellicosità, battendosi fra di loro — nelle famose fazioni — che divisero atrocemente molte città, e ritardarono il processo di unificazione politica della Penisola. Tumulti di popolo, guerre fra città, interventi stranieri: longobardi, saraceni, normanni, svevi, angioini, l'Italia appare veramente, come nell'invettiva tremenda di Dante:

      Nave senza nocchiero in gran tempesta
      Non donna di provincie, ma bordello.

      La grande eredità di Roma veniva esaltata dai poeti e perpetuata dai giuristi nelle vecchie università, ma non aveva oramai che scarsi echi fra le popolazioni diradate e sottoposte periodicamente ai flagelli della carestia e delle epidemie.
      Per trovare nella storia d'Italia qualche cosa che ricordi le istituzioni militari moderne, bisogna dall'età dei Comuni scendere al XVI secolo, all'epoca delle Signorie, dei Principati: epoca di istituzioni politiche più definite, con domini più vasti e più dense popolazioni: alba degli Stati moderni.

(segue...)