(segue) Armi ed armati italiani prima del Risorgimento
(12 aprile 1938)
[Inizio scritto]
Il primo tentativo di esercito
permanente, con coscrizione obbligatoria, risale a Niccolò
Machiavelli, segretario della Repubblica fiorentina, durante la
vacanza medicea. Il Machiavelli ci ha lasciato un libro, l'Arte della
guerra, che dimostra la sua alta competenza in materia e che si può
leggere anche oggi con sicuro profitto. Risale al 1506 l'arruolamento
delle prime fanterie fiorentine — diecimila uomini —
armate di archibugi — particolare curioso! — di
fabbricazione germanica.
Tornati i Medici le milizie furono
disciolte, ma nel 1521, cacciati nuovamente i Medici, fu ricostituita
la Milizia, con obbligo di servire per i validi dai 18 ai 36 anni.
Queste truppe si batterono eroicamente contro gli eserciti di Carlo V
e Papa Clemente. La sortita del dicembre 1529 avrebbe sgominato gli
imperiali, se il traditore Malatesta Baglioni non avesse ordinato la
sospensione dell'inseguimento. Il 3 agosto del 1530 la Repubblica
fiorentina soccombe, torna Alessandro dei Medici; scioglie le
milizie, ma 10 anni dopo Cosimo le ricostituisce e le rende
permanenti. Nello stesso periodo di tempo in cui questi eventi si
svolgevano in Toscana, Emanuele Filiberto creava, fra il 1562 e il
1570, le prime formazioni dell'esercito piemontese; Carlo Emanuele I
dedicava nel primo ventennio del XVI secolo le sue cure più
intense all'esercito e lanciava il motto orgoglioso: «tanti
sudditi, tanti soldati!».
Riorganizzato e ancor più
fortemente inquadrato da Carlo Emanuele II, l'esercito piemontese
partecipò nei secoli XVII e XVIII a quasi tutte le guerre che
si svolsero in Europa, combattendo a volta a volta a favore o contro
le due monarchie che si contendevano la supremazia: quella di Francia
e quella d'Austria. Così nella storia del piccolo ma guerriero
Piemonte ricorrono i nomi gloriosi di Cuneo, Vercelli, Torino che
subirono gli assedi francesi, di Cavour che vide la sua popolazione
inerme massacrata dalle truppe del francese Catinat. La Scuola
d'Artiglieria e Genio — nella quale sono passati tanti italiani
e tanti stranieri — sorse a Torino nel 1740: fra due anni
celebrerà il suo secondo centenario.
(segue...)
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