(segue) Armi ed armati italiani prima del Risorgimento
(12 aprile 1938)
[Inizio scritto]
Oggi, altri legionari hanno
combattuto e combattono in terra di Spagna e il loro sangue è
stato versato a Malaga, a Guadalajara, a Santander.
Abbiamo ricordato un bollettino
dell'Esercito di Spagna. Ve n'è un altro dell'Armee
d'Allemagne che reca il numero 13 e la data del 29 maggio del 1809.
Esso dice:
«I reggimenti d'Italia che
si erano distinti in Polonia, si sono coperti di gloria in tutte le
occasioni. I popoli italiani marciano a grandi tappe verso un
cambiamento felice.»
Più tardi Napoleone
dichiarava: «Sono soddisfatto del coraggio e della bravura
delle mie truppe italiane dalle rive del Baltico a quelle dell'Ebro,
a quelle del Danubio. Esse hanno mostrato che hanno il sangue degli
antichi Italiani.
Le perdite italiane nella campagna
di Russia furono 26 mila morti.
Più tardi ancora, a
Sant'Elena, Napoleone scriveva:
«Il valore delle truppe
italiane non può essere messo in dubbio in nessuna epoca.
Basta ricordare Roma e tutti i condottieri del Medio-Evo e nei giorni
nostri le truppe della Repubblica cisalpina e del Regno d'Italia.»
Il mio compito qui finisce,
suggellato da questa testimonianza solenne. Altri parlerà ai
lettori tedeschi delle guerre del Risorgimento e di quelle coloniali.
Quel che io pensi del soldato italiano, del suo morale, del suo
coraggio, del suo qualche volta temerario sprezzo del pericolo, lo si
può leggere nel mio Diario di guerra, scritto nelle pause
della trincea. Quanto agli ufficiali italiani, la loro dedizione al
dovere è stata in ogni tempo semplicemente eroica. È un
fatto incontestabile che dal 1900 ad oggi il popolo italiano ha
subito una profonda trasformazione di carattere soprattutto morale.
Tre eventi hanno accentuato questo
processo: la guerra mondiale, la rivoluzione fascista, la guerra per
la conquista dell'Impero.
(segue...)
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