(segue) Prefazione agli scritti e discorsi di Alfredo Rocco
(11 giugno 1938)
[Inizio scritto]
Ho ricordato per sommi capi
l'opera di Alfredo Rocco come giurista e legislatore, ma sarebbe una
grave lacuna non ricordare la sua opera di giornalista, di
economista, di propagandista; tutto ciò può essere
riassunto in questa affermazione che pochi hanno al pari di me il
diritto di fare: l'apporto di Alfredo Rocco alla elaborazione
dottrinaria del Fascismo è stato di somma importanza. Coloro
che vogliono intimamente conoscere e in un certo senso rivivere lo
sviluppo legislativo della Rivoluzione fascista, devono leggere i
volumi degli scritti e discorsi di Alfredo Rocco.
Egli fu un fedele integerrimo
servitore dello Stato, in guerra e in pace; dalla Cattedra
universitaria al Banco del Governo egli fu un disinteressato e
disciplinato milite del Fascismo, al quale durante 14 anni dedicò
tutte le sue energie; la collaborazione ch'egli diede alla mia fatica
fu preziosa ed esemplare: sdegnoso di fortune materiali, mi chiese,
al crepuscolo della sua vita, un modesto aiuto per pagare
un'operazione chirurgica. Morì pensando all'Italia e al
Fascismo.
È a un mio intimo
sentimento che ho obbedito accompagnando con questa prefazione i suoi
scritti, tributando questo omaggio alla sua memoria.
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