Il brindisi a Imredy
(18 luglio 1938)


      La mattina del 18 luglio giungono a Roma il Presidente del Consiglio d'Ungheria Imredy e il Ministro degli esteri, De Kanya.
      In serata il Duce offre agli ospiti un pranzo e allo spumante pronuncia il seguente brindisi:

      Eccellenza!
      E' con vivo piacere che vi do il benvenuto in Roma, che saluta con festante animo gli illustri rappresentanti della nobile Nazione ungherese, rinnovando le liete accoglienze fatte due anni or sono a S. E. il Reggente d'Ungheria, della cui visita è ancora vivo tra noi il gradito ricordo.
      L'amicizia tra l'Italia e l'Ungheria trova, al disopra delle consuete forme protocollari e in tutti i vari e complessi aspetti delle nostre relazioni, sicura e profonda rispondenza nell'animo e nella volontà dei due Popoli.
      Nel periodo ormai più che decennale e così ricco di eventi, da che tale amicizia è sorta e si è consolidata, le nostre relazioni si sono venute naturalmente improntando ad una fiducia e ad una cordialità sempre maggiori. Nelle diverse circostanze della loro vita nazionale, i due Governi e i due Popoli hanno dato, ogni volta, prova sicura dell'amichevole comprensione delle situazioni e delle esigenze rispettive, e si sono trovati spontaneamente e perfettamente vicini.
      Sono alla base delle relazioni italo-ungheresi molteplici, fondamentali interessi politici ed economici, e l'aspirazione verso un più alto ideale di pace e di giustizia. In questa comunanza di aspirazioni e di interessi sta altresì la ragione della continuità delle relazioni tra i due Paesi, e del loro sviluppo, anche nel più vasto quadro dei rapporti con gli altri Stati.

(segue...)