(segue) La relazione al Re per le Bandiere dell'Esercito
(27 agosto 1938)
[Inizio scritto]
B) Bandiera ridotta (drappo metri
0,90 per 0,90; asta m. 1,20, freccia esclusa): ai reggimenti
Bersaglieri, Alpini e del Genio (ad eccezione dell'8° reggimento
Genio che resta depositario della prima bandiera concessa all'Arma);
C) Stendardo (drappo m. 0,60 per
0,60; asta m. 1,30, esclusa freccia e falso calcio): ai reggimenti di
Fanteria carrista ed ai reggimenti di Cavalleria ed Artiglieria (ad
eccezione dell'80 reggimento di Artiglieria di Corpo d'Armata che
resta depositario della prima bandiera concessa all'Arma);
D) Labaro: ai Corpi
Automobilistico e Sanitario, alle Scuole militari di Roma, Napoli e
Milano, alle Associazioni della Croce Rossa italiana e del Sovrano
Ordine di Malta;
E) Gagliardetto: ai Gruppi Carri
veloci delle Divisioni celeri.
A tali criteri si ispirano le
disposizioni contenute nello schema di decreto che mi onoro
sottoporre all'Augusta sanzione della Maestà Vostra e col
quale viene anche sancito che le frecce delle nuove Bandiere e dei
nuovi Stendardi, che saranno concessi da oggi in poi alle unita del
R. Esercito, recheranno in luogo del solo stemma Reale, l'aquila
imperiale ad esaltazione della nuova dignità a cui, dal 9
maggio 1936-XIV è assurta la Maestà Vostra.
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