(segue) Elogio ai rurali per la battaglia del grano
(10 settembre 1938)
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      Importanti sono anche i dati circa la proporzione del grano trebbiato a macchina nelle diverse parti d'Italia. Tale percentuale, accertata dall'Istituto centrale di statistica, è del 92 per cento nell'Alta Italia; dell'86 per cento nell'Italia Centrale, del 36 per cento nell'Italia Meridionale; per scendere a un minimo del 13,7 per cento nell'Italia Insulare. La percentuale totale del grano trebbiato a macchina e quindi denunciata a norma di legge, è del 69,70 per cento. Queste percentuali indicano quanto sia stato necessario il provvedimento adottato dal recente Consiglio dei Ministri per facilitare l'estensione della trebbiatura a macchina nell'Italia Meridionale e, in particolar modo, nella Sicilia e nella Sardegna.
      Malgrado le non propizie condizioni atmosferiche, si può quindi considerare ottimo il raccolto granario del 1938, ottimo anche come qualità. Da segnalare in modo particolare è il rendimento per ettaro. Il merito di questa vittoria va ai rurali italiani, che hanno adottato su vasta scala i metodi tecnici più aggiornati.
      La speculazione dell'antifascismo internazionale sul mancato raccolto del grano crolla nella miseria morale da cui era sorta.
      Debbo aggiungere — conclude il Duce — che il regime di panificazione non subirà varianti: primo perché una miscela del granturco del 10 % è quasi irrilevante; secondo perché è prudente farsi delle scorte per ogni evenienza. Né si può matematicamente contare sopra un raccolto di grano del 1939 uguale a quelli avuti nel 1937-1938.
      Quel che è certo è che i rurali, masse profondamente fedeli al Fascismo, nulla trascurano perché il raccolto del 1939 non si distacchi di molto dai suoi precedenti immediati. Mentre gli agricoltori di tutte le categorie possono come sempre contare sulla politica rurale del Regime, essi meritano che verso la loro fatica si diriga — come avviene — l'attenzione e la simpatia del popolo italiano.

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