Dialoghi sul Tamigi
(8 dicembre 1938)
Da Il Popolo
d'Italia, 8 dicembre 1938-XVII.
La scena si svolge nelle ultime
ore di un sabato inglese, in una villa del signor Giorgio Sailor,
membro della Camera dei Comuni, di tendenze piuttosto liberali, ma
senza impegno. Il signor Sailor appartiene alla categoria di quegli
Inglesi che amano di atteggiarsi a eterni protettori di qualcuno o di
qualche cosa. Sono le diciassette. Vi è un gran silenzio nella
campagna tutta avvolta dal più britannico dei nebbioni. Ospiti
principali del signor Sailor sono oggi Tafari e Benes. Nel primo
momento l'incontro fra questi due ospiti di rango è stato
piuttosto imbarazzato. Ma ora hanno accostato le lunghe poltrone di
cuoio vicino a un grande fuoco e il ghiaccio è rotto.
Tafari
Come vi trovate in questi primi
giorni a Londra?
Benes
Non male così come si
potrebbe pensare. Per tanti anni sono stato profugo nei diversi Paesi
d'Europa prima della guerra e ho una specie di allenamento ai
cambiamenti di temperatura.
Tafari
Vi sono state riservate
accoglienze simpatiche in questi ambienti?
Benes
Mediocri e del resto sarei ingenuo
se manifestassi la minima sorpresa. Per gli ambienti ufficiali io non
sono che il signor Benes; per gli altri ambienti, anche per quelli
affini alle mie idee, io sono soprattutto il signor Benes.
Tafari
Dal 16 novembre anch'io sono un
signore qualunque. Lo ero anche prima. È rimasto soltanto un
piccolo gruppo di zitelle fanatiche a chiamarmi Ilis Majesty. Ma
anche queste si vanno calmando a mano a mano che le mie possibilità
economiche si esauriscono.
(segue...)
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