Messaggio alla Polonia
(25 febbraio 1939)


      La Gazeta Polska di Varsavia, nel suo numero del 25 febbraio, pubblica con grande rilievo il seguente messaggio del Duce:

      Vent'anni or sono il popolo italiano salutò fervidamente la resurrezione della Polonia. Sembrò mirabile allora lo sforzo con il quale la Nazione polacca rialzava le sue insegne e rivendicava con le armi dei suoi eroici legionari l'indipendenza e l'unità della Patria.
      Più mirabile è l'opera con la quale, in questi venti anni, la Polonia è riuscita a costruire una struttura politica e militare, che le assicura quel posto tra le grandi Potenze al quale essa ha diritto, e quella importante funzione nella vita dell'Europa alla quale essa è chiamata dalla sua posizione geografica e dalla sua tradizione storica.
      Oggi non è possibile affrontare i problemi dell'equilibrio politico e della convivenza fra le Nazioni europee senza la collaborazione della Polonia. Ed è in questo che si rivela, in tutto il suo significato, l'opera compiuta dal Maresciallo Pilsudski e da coloro che hanno saputo preservarne con fedeltà lo spirito e continuarne l'azione.
      Sorta dal coraggio e dalla tenacia dei suoi figli, la nuova Polonia, come l'Italia fascista, è stata costruita dalla volontà di una giovane generazione di soldati.
      Agli antichi legami di civiltà che uniscono i nostri due popoli si è aggiunto, in questi anni, il vincolo di questa comunanza ideale che dà all'amicizia dei nostri due Paesi, con l'armonia dei loro interessi politici, una base permanente e reale.