Risposta al Conte Teleki
(18 marzo 1939)


      Lo Stato cecoslovacco che, dopo Monaco, abbandonato dalla Francia, ha sempre più dimostrato la sua inconsistenza politica, etnica e morale, verso la metà di marzo, dopo una crisi di dissidi fra cechi e slovacchi, si sfascia: truppe tedesche occupano la zona mistilingue, e il 16 marzo il Führer riunisce Boemia e Moravia alla Germania in regime di protettorato, Le truppe ungheresi, contemporaneamente, occupano la Rutenio e giungono al confine con la Polonia. Il 18 marzo, il Duce riceve dal Presidente del Consiglio ungherese, Conte Teleki, il seguente telegramma:
«Profondamente commosso nel momento storico in cui le truppe ungheresi raggiungono per la prima volta dopo lungo tempo la frontiera millenaria dell'Ungheria, io penso con gratitudine a Vostra Eccellenza che, per il primo fra gli uomini di Stato d'Europa, riconobbe la giusta causa di questo Paese e che da più di dieci anni ha dato innumerevoli testimonianze della sua amicizia e del suo interessamento per l'Ungheria. Nella lieta circostanza della presente realizzazione delle antiche aspirazioni nazionali mi permetto esprimere a Vostra Eccellenza, insieme coi miei saluti più cordiali e con l'espressione della mia alta considerazione, la gratitudine di tutta la Nazione ungherese.
Conte Teleki, Presidente del Consiglio»
      E risponde:

      Il popolo italiano condivide la soddisfazione della Nazione ungherese in questo momento storico. Vi ringrazio per il Vostro cortese telegramma e ricambio i sentimenti di schietta amicizia che l'hanno ispirato.
      Mussolini