(segue) Il viaggio nel Piemonte
(14-20 maggio 1939)
[Inizio scritto]
In questi ultimi tempi la carta
geografica di tre continenti è stata modificata; ma giova
osservare che, né il Giappone, né la Germania, né
l'Italia, hanno sottratto un solo metro quadrato di territorio o un
solo abitante alla sovranità delle grandi democrazie. E
allora, come si spiega questo furore? (Il popolo grida: «Fifa!»).
Vogliono proprio farci credere che si tratti di scrupoli di natura
morale? Forse che noi non conosciamo per filo e per segno con quali
metodi sono stati costruiti i loro imperi (la moltitudine risponde:
«Li conosciamo!») e con quali metodi sono ancora
mantenuti?
Non è dunque questione di
territori. È un'altra questione. A Versaglia fu costruito un
sistema. Era il sistema delle pistole puntate contro la Germania e
l'Italia. Ora questo sistema è irreparabilmente crollato. E
allora si cerca di sostituirlo con le garanzie più o meno
domandate, più o meno unilaterali.
Che le democrazie non siano
sinceramente devote alla causa della pace, lo dimostra un fatto
incontestabile: che esse hanno già cominciato quella che si
potrebbe chiamare la guerra bianca: cioè la guerra sul terreno
dell'economia: essi si illudono di indebolirci. Si illudono! (Dalla
folla si levano acclamazioni e grida di: «Autarchia!»).
Non è soltanto con l'oro
che si vincono le guerre. Oltre all'oro è più
importante la volontà e ancora più importante il
coraggio. Un blocco formidabile di 150 milioni di uomini in rapido
accrescimento, che va dal Baltico all'Oceano Indiano, non si lascerà
sopraffare. Ogni attacco sarà inutile, ogni attacco sarà
respinto con la massima decisione.
Dopo il sistema delle pistole,
crollerà anche il sistema delle garanzie. (La folla grida:
«Sì! Sì!»). Questo io dovevo dirvi, o
camerati, poiché non è stile del Fascismo propinare
speranze eccessive o illusioni fallaci. Un popolo forte come
l'italiano, ama la verità e la realtà. E vi sarà
chiaro anche il motivo per cui noi ci armiamo sempre più
potentemente (la moltitudine risponde con un altissimo grido: «Sì!»)
onde essere in grado di tutelare la nostra pace e di respingere in
ogni momento qualunque aggressione ci venisse minacciata.
(segue...)
|