(segue) Il viaggio nel Piemonte
(14-20 maggio 1939)
[Inizio scritto]



      Il giorno seguente, 18 maggio, visita la tenuta-modello di Veneria di Lignana.

      Il Duce esprime il suo alto compiacimento al consigliere nazionale conte di Camerana, con l'incarico di comunicare questo compiacimento al senatore Agnelli, che, nel 1937, ha indotto l'Istituto finanziario industriale di Torino, da lui presieduto a risolvere questo tipico problema della vita e del lavoro dei rurali; e formula l'augurio che l'esempio di Veneria di Lignana sia in breve largamente seguito.


      Novara lo accoglie con uno schieramento totalitario di popolo; l'aeroporto di Cameri, con un allineamento formidabile di velivoli. Qui, nella breve sosta, riceve a rapporto il Ministro Segretario del Partito e il Ministro della Cultura Popolare, si mette in comunicazione telefonica con il Ministro degli Esteri, svolge il suo lavoro di Capo del Governo; nel pomeriggio riparte alla volta di Biella, inaugurando, lungo il percorso, un nuovo tronco ferroviario. Al popolo di Biella, che manifesta la sua passione fascista in una dimostrazione indimenticabile, rivolge la sua parola.

      Egli dice che al termine di queste ore vibranti, che ha vissuto tra il Fascismo biellese, vuole salutare in Biella fascista ed operosa, uno dei capisaldi dell'economia della Patria.


      Dopo la pianura, la montagna. Il 19 maggio il Duce visita Aosta e la sua provincia. Il popolo fitto, plaudente, nelle strade e sulle piazze, lo saluta scandendo l'appellativo che è nel cuore di tutti gli Italiani; e su, in alto, lo ripetono i monti con grandi scritte bianche che spiccano sul verde dei prati, sul nero delle roccie: Duce, Duce, Duce... Visita il bacino carbonifero di Porta Littoria, l'antica Thuile, ammira una stupenda esercitazione di alpini rocciatori, assiste alle colate degli stabilimenti Cogne, compie un'attenta visita alla Scuola Militare di alpinismo «Duca degli Abruzzi», e, alla sera, parla al popolo di Aosta, adunato in Piazza Carlo Alberto.

(segue...)