(segue) Il viaggio nel Piemonte
(14-20 maggio 1939)
[Inizio scritto]

      Domenica, a Torino, io ho annunciato che, fra Italia e Germania, si sarebbe concluso un patto di alleanza: questo patto sarà firmato lunedì prossimo. Si formerà, così, un blocco di centocinquanta milioni di uomini, contro il quale non ci sarà nulla da fare. Questo blocco formidabile per uomini e per armi, vuole la pace, ma è pronto ad imporla (tutto il popolo grida: «Sì! Si!») qualora le grandi democrazie conservatrici e reazionarie, tentassero di fermare la nostra irresistibile marcia. (La folla grida: «Passeremo! Passeremo!»).
      Ho parlato chiaro a Torino, e questa di Cuneo può essere ritenuta una postilla. Ora mi chiuderò nel silenzio. In caso di necessità, parlerà il popolo.
      Stamani, su una parete della miniera di Cogne, ho letto questa dicitura: «Quarantacinque milioni di Italiani, dieci milioni di soldati e una volontà sola». (Il popolo urla ancora con una sola voce: «Sì! Sì! È vero!») Il vostro grido mi dice che è veramente così.